Goccia fredda:
ampiamente prevista e dibattuta, è giunta sul nostro Paese arrecando condizioni di forte maltempo. Purtroppo le proiezioni iniziali, indicanti elevato il rischio nubifragi, si sono rivelate corrette. Speravamo che i fenomeni potessero mostrarsi più clementi, onde evitare d’inserire alcune notizie nel comparto “cronaca”, speranza che purtroppo si è rivelata mal riposta. Le precipitazioni sono cadute abbondanti, fin troppo, mettendo in risalto una volta di più l’estrema fragilità idro-geologica del nostro territorio.
Accesi contrasti termici:
li avevamo indicati quali responsabili dell’estremizzazione climatica registrata negli ultimi decenni. Gli eccessi di calore, spesso fuori stagione, si rivelano essenziali nel determinare manifestazioni atmosferiche violente. E’ accaduto anche stavolta, non scordiamoci infatti che a fine settembre abbiamo avuto a che fare con una struttura anticiclonica pregna d’aria calda. Per nostra fortuna il fulcro è rimasto sbilanciato ad ovest, altrimenti quei temporali che si sono manifestati in varie regioni avrebbero assunto ulteriore vigore. E’ bene rammentare che su Francia e Spagna, obbiettivi principali dell’incursione africana, vi sono state devastanti grandinate.
Ad est continua a far freddo:
al di là dell’Adriatico, invece, a farla da padrone è il freddo. Condizioni climatiche prettamente invernali, che hanno condotto alle prime forti nevicate nelle Nazioni che si affacciano sul Mar Nero: dall’Ucraina alla Bulgaria. In molti casi sono state registrate temperature che hanno demolito record mensili che duravano da quasi un secolo.
L’Autunno fa sul serio:
il cambio circolatorio in atto è possente e la ridistribuzione dei centri di Alta e Bassa Pressione modificherà sostanzialmente il profilo termico europeo. Il freddo, come detto ubicato ad est, si trasferirà verso la Mitteleuropa. Un’improvvisa ondulazione del getto d’alta quota innescherà la rimonta dinamica dell’Anticiclone delle Azzorre, che giungerà ben oltre il Regno Unito. La risposta Artica non si farà attendere, già da giovedì assisteremo allo scivolamento di un nucleo d’aria fredda sulla Germania e la pregressa circolazione ciclonica assumerà il ruolo d’attrattore risucchiandolo verso le Alpi.
Il primo assaggio d’inverno:
il primo freddo stagionale farà visita alle regioni settentrionali e la neve comparirà a bassa quota sull’arco alpino. Certamente al di sotto dei 1000 metri sui settori confinali, ma è probabile che localmente si assista alle prime consistenti imbiancate fin sui fondivalle. Un po’ di freddo dovrebbe riuscire ad estendersi alle Centrali, Toscana in primi, mentre il Sud Italia si troverà sotto il ramo ascendente della circolazione ciclonica con ovvie conseguenze mitiganti.
Altro freddo all’orizzonte?:
Quel che emerge dall’analisi modellistica comparata è un’accelerazione invernale sull’Europa settentrionale e il posizionamento dell’Alta delle Azzorre sul settore occidentale del Continente potrebbe fungere da scivolo verso ulteriori incursioni Artiche alle nostre latitudini. Un trend che andrà evidentemente riconsiderato nei prossimi giorni, presumibilmente dopo che si sarà esaurita l’azione del Vortice Freddo del fine settimana.
Focus: evoluzione sino al 20 ottobre 2013
Le condizioni del tempo resteranno instabili per gran parte della settimana. Sino a mercoledì avremo a che fare con quel che resta della goccia fredda atlantica, dopodiché subentrerà una circolazione d’aria fredda che presumibilmente andrà a scavare una piccola area di Bassa Pressione sul Mar Ligure. Ipotesi, quest’ultima, che potrebbe avverarsi qualora l’irruzione scelga di dirigersi principalmente verso la Valle del Rodano. Come detto avremo delle nevicate – copiose e a bassa quota – sull’arco alpino e un peggioramento sul Nord Italia. Altrove si assisterà ad una recrudescenza dell’instabilità durante il weekend.
Al momento c’è grande incertezza circa le sorti del Vortice Artico. Alcuni modelli lo vedono penetrare sul Mediterraneo, andando in tal modo ad enfatizzare condizioni d’instabilità e temperature inferiori alla norma. Altri lo indicano in spostamento sulla Francia, con conseguente miglioramento su gran parte del nostro Paese e temperature in rapido rialzo per le crescenti ingerenze miti meridionali.
Evoluzione sino al 25 ottobre 2013
Le due ipotesi condizioneranno, ovviamente, il trend a lungo termine. Difficile, al momento, dirvi come evolverà la situazione sul finire del mese. La nostra opinione è che possano riprendere vigore gli apporti perturbati atlantici, consegnandoci un Autunno in gran forma e ricco di piogge.
In conclusione.
Autunno che, ancora agli esordi, sembra voglia non farsi mancare nulla: le piogge, i nubifragi, i temporali, il caldo estivo ed ora anche i primi sentori invernali.