L’evoluzione generale
Nel titolo si fa riferimento a delle ipotesi e delle certezze. Ebbene, le prime riguardano le linee di tendenza che possono essere tracciate alla luce delle carte odierne di previsione. Così come le certezze, rappresentate dalla costante tendenza dell’alta pressione delle Azzorre ad ergersi a muro delle miti correnti oceaniche. Ecco allora che l’Europa Centrale e parte di quella meridionale seguiterebbero ad essere interessate a più riprese da masse di aria fredda legate all’attività del Vortice Polare. Mentre ad Est assume sempre più consistenza l’alta pressione Russo-Siberiana.
Il tempo previsto in Europa e sull’Italia
Un’ulteriore conferma giunge dalle previsione a medio termine, laddove si può identificare una fase ideale ad abbondanti precipitazioni su buona parte delle nostre regioni. Il motivo è da ricercare nella presenza di varie figure depressionarie che in sede Centro continentale seguiteranno a sospingere correnti più umide e miti Sud occidentali in direzione del nostro stivale.
Non mancheranno quindi le occasioni per le abbondanti precipitazioni, specie al Centro Nord, con nevicate che sia sulle Alpi che sugli Appennini potranno risultare abbondanti. Tale evoluzione ci accompagnerà almeno fin verso la conclusione della prima decade di dicembre, quando invece si potrebbe profilare una fase nuovamente fredda sul bacino del Mediterraneo.
Lo schema configurativo di base resterà pressoché immutato, con l’alta pressione delle Azzorre sempre in pieno Oceano e pronta ad ergersi verso il Grande Nord, con direttrice preferenziale Groenlandia-Islanda. Un movimento che darebbe linfa vitale al Vortice Polare, pronto a gettarsi verso Sud con annesso fronte polare.
Bene, individuata la strada maestra, è certamente troppo presto per poter stabilire quali potrebbero essere le conseguenze per la nostra Penisola. Siamo certi in un proseguo di condizioni moderatamente perturbate, con l’elevata probabilità che dopo il 10 dicembre si realizzi una nuova discesa artico marittima proprio sulle nostre regioni.
In conclusione
È bene ancora una volta ricordare che la previsione a lungo termine non da nessuna certezza bensì traccia delle linee di tendenza generali che andranno poi riviste nel tempo nella ricerca dell’esattezza previsionale del breve e medio periodo. Tuttavia riteniamo opportuno sottolineare come non si intraveda, almeno al momento, nessun deciso miglioramento in sede mediterranea, smentendo così alcune ipotesi che vorrebbero il ritorno dell’alta pressione per un tempo non ben definito.