I lettori meteo appassionati solitamente osservano le carte dei siti previsionali e provano a farsi una previsione a medio e lungo range. Ci sono però dei limiti di predicibilità atmosferica, soprattutto quando quest’ultima è particolarmente vivace, i quali spesso sconfortano il lettore.
Innanzitutto, le tendenze meteo a lungo termine sono afflitte da grosse incertezze e va usato il condizionale, poiché le suddette aumentano esponenzialmente con l’andare dei giorni.
L’unico caso sicuro dove le tendenze a 7-10 giorni sono valide è quando sussistono vastissimi anticicloni che rendono piatto e monotono il tempo atmosferico per molto tempo.
Nel caso opposto, quello di saccature dal Nord Atlantico, è difficile fare una previsione talvolta anche a solo tre giorni: questo è, infatti, il tempo che mediamente una perturbazione ci mette dall’Islanda ad arrivare sul Mediterraneo e talvolta tali spostamenti di masse d’aria possono virare più o meno verso una determinata direzione. Ne consegue possono far cambiare radicalmente una previsione meteo, perché sul nostro paese anche uno spostamento di poche decine di chilometri di un flusso in quota o di un minimo al suolo può far cambiare del tutto il tempo, a causa di una complessa orografia e dell’influsso di tanti mari.
Basti pensare ad esempio che (nel caso del Nord Italia) una stessa massa d’aria, in pieno inverno, può portare o abbondanti nevicate o una burrasca di senza una nuvola e con cielo terso solo per il fatto che le correnti in quota si sono spostate di poco più di 100 km a sud o a nord. Va da sé che uno spostamento maggiore può far radicalmente cambiare tutto, ecco perché le tendenze meteo a lungo termine sono da prendere sempre con le dovute cautele, sebbene abbiano come tutte valore scientifico.