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Pressing Atlantico sull’Europa, l’Africano sulla difensiva

di Pierfranco Serra
05 Ago 2009 - 13:00
in Senza categoria
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Tra sabato e domenica, evoluzione a pendolo della saccatura atlantica verso il Mediterraneo occidentale, temporali e instabilità sul Nord Italia. Cliccare l'immagine per ingrandirla. Fonte: www.meteogiornale.it/mappe/gfs.php
La saccatura atlantica agente tra le Isole Britanniche, l’Islanda e la Groenlandia, allunga il suo getto sin giù verso le coste oceaniche iberiche, stimolando una distensione dell’anticiclone sub-tropicale africano che raggiunge la Francia.

Più a nord, sino al comparto scandinavo, area anticiclonica dalle fattezza oceaniche, per un blocco altopressorio che al momento regala bel tempo su buona del Vecchio Continente.

Più a est, scivolando sui bordi orientali dell’area anticiclonica europea, raggiungono i Balcani correnti fresche in quota provenienti da un moderato trend ondulatorio meridiano freddo presente in territorio russo, che alimentano lo stato di lacuna barica causato dall’onda ciclonica atlantica di italica memoria. Instabilità residua sulle Nostre regioni meridionali.

Domani, giovedì, non grandissime novità nel quadro barico generale, ma registreremo una leggera inclinazione dell’asse della saccatura atlantica, ora leggermente nord ovest – sud est, piccola variazione che favorirà una dilatazione dell’onda termica africana verso il Mediterraneo centrale.

La termica +20°C nella bassa troposfera (1500 metri circa) insidierà il Mare di Sardegna, la +15°C rinfrescherà ancora l’Adriatico. La ventilazione nei bassi strati sarà prevalentemente settentrionale sulla più parte della Penisola. Instabilità sui rilievi alpini centro-orientali.

Venerdì, ritroveremo la saccatura atlantica dalle radici canadesi insistere sull’Ovest europeo e affondare i suoi tentacoli ondulatori verso la Penisola Iberica e le coste atlantiche marocchine. Al momento, forcing azzorriano rimandato.

Termiche nella bassa troposfera vicine ai +20°C invaderanno l’area tirrenica, moderatamente più fresco l’Adriatico meridionale e il settore ionico.

La ritornante sud-occidentale in quota dell’area ciclonica atlantica che sfiorerà appena il Nord Italia, acuirà l’instabilità sui rilievi alpini, parzialmente interessati altresì da spifferi freschi nord-orientali nella bassa troposfera.

Tra sabato e domenica, ecco concretizzarsi finalmente l’evoluzione a pendolo dell’area depressionaria oceanica.

Mostra i muscoli l’alta pressione delle Azzorre, spingendo la saccatura vorticosa polare verso il comparto mediterraneo occidentale.

L’onda termica africana batte in ritirata, rifugiandosi tra il Canale di Sardegna e quello di Sicilia. Le correnti sud-occidentali atlantiche, che investiranno le Nostre regioni settentrionali con progressivo vigore, provocheranno diffuse manifestazioni temporalesche. Prestiamo attenzione.

Quale evoluzione?

Il medio termine secondo il modello americano

L’evoluzione a pendolo della suddetta saccatura atlantica non riuscirebbe a completare la sua azione e ad attraversare incolume l’area mediterranea.

Infatti, approfittando di un suo indebolimento sull’Europa occidentale, l’alta pressione delle Azzorre taglierà a metà strada circa l’area ciclonica in esame (cut-off), causando l’isolamento di un nocciolo d’aria fredda tra Spagna e Francia, mente la parte più attiva della saccatura cavalcherà l’onda altopressoria per traslare sull’Europa orientale.

Il galleggiamento dell’aria fredda tra la Spagna e la Francia provocherebbe un ritorno di fiamma dell’onda termica sub-tropicale africana sulle Nostre regioni meridionali, almeno sino alla metà della prossima settimana.

Ma per la vigilia di Ferragosto, la suddetta goccia fredda verrebbe assorbita dall’area ciclonica traslata sull’Est europeo, portando ad evoluzioni bariche che porterebbero correnti tendenzialmente settentrionali sulla nostra Penisola.

Monitoriamo con attenzione.

Il lungo termine secondo il modello americano

Vortice Polare attivo sul Continente europeo, la sua mano anche sull’Italia.

E’ presto, ci ritorneremo.

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