Negli ultimi giorni la comunità dei meteo-appassionati è in fermento. Si cerca affannosamente di comprendere quale sarà la traiettoria dell’affondo artico, si scruta più volte al giorno tra i vari Modelli e inevitabilmente cambiano gli umori. Prima si vede la Bassa Pressione penetrare nel Mediterraneo, poi la si osserva sprofondare nel Nord Africa. E non si capisce quali saranno le sorti meteorologiche peninsulari. Noi, dal canto nostro, proviamo a risolvere il rebus avvalendoci dell’esperienza giornaliera e pur consapevoli delle possibili variazioni a brevissimo termine vi diciamo: tornerà il maltempo.
Un fatto è però assodato. Che stavolta la perturbazione giungerà da ovest. Cosa implica tutto ciò? Beh, anzitutto una fase iniziale condizionata da correnti meridionali. Intuirete voi stessi che gli effetti prodotti saranno diversi. Anzitutto cresceranno un po’ le temperature. Temperature che stanno già crescendo, anche grazie al sole. C’è il sole perché c’è un campo anticiclonico. O meglio, una propaggine anticiclonica. Ma è bene non illudersi. Non è un Anticiclone coriaceo, di quelli che si concedono al Mediterraneo per un lungo periodo. Il nucleo primario è lontano dall’Italia. E’ in Atlantico e sta per spingersi più a nord. Risultante? Un’azione di blocco.
Nel contempo c’è il Vortice Polare. Probabilmente seguendoci avrete imparato a comprenderne il significato. Senza addentrarci in dettagli tecnici sappiate che è quella figura che spesso pilota masse d’aria fredda verso sud. Certo, non sempre, solo quando si verificano determinate condizioni. E il blocco anticiclonico in Atlantico è tra le più propizie. Uno di questi impulsi partirà domani e si dirigerà, di gran carriera, verso la Francia. Subito appresso si avrà un’irruzione Artica, che dovrebbe arrivare in Italia nei primi giorni settimanali.
Prima però cominceranno ad arrivare le nuvole. Nuvole medio alte, stratiformi, che dal Nord si propagheranno gradualmente alle restanti regioni. Quando? Domani, sabato. Cominceranno anche a manifestarsi annuvolamenti scuri e minacciosi e le prime precipitazioni – anche se deboli – coinvolgeranno alcune regioni. Dove? In Valle d’Aosta, sui rilievi lombardi, forse sulle montagne alto atesine e in Friuli.
Sarà domenica, però, che il tempo cambierà veramente. Piogge al Nord, prima ad ovest e poi ad est. Sul Triveneto le precipitazioni si accentueranno dal pomeriggio e potrebbero risultare consistenti in serata. Sul Nordovest, invece, comincerà a fluire aria più fredda settentrionale e i fenomeni si intratterranno esclusivamente sui settori orientali lombardi e liguri. Le condizioni diverranno instabili sulle Centrali tirreniche, in Sicilia e poi al Sud. Parziale peggioramento anche sulle Marche, mentre altrove vi sarà una nuvolosità variabile. I venti proverranno quasi ovunque dai quadranti meridionali.
La settimana si aprirà all’insegna della vivace instabilità. Non solo. Probabilmente durante il mattino le estreme regioni Meridionali potrebbero essere coinvolte da forti piogge e sembra sussistere il rischio di locali nubifragi. Precipitazioni sparse coinvolgeranno anche le regioni del Triveneto, le Centrali e le due Isole. Ma quel che è importante sottolineare è la variazione nel regime dei venti. Venti che su gran parte dell’Italia Centro Settentrionale si disporranno settentrionali, da N/NE, e si rafforzeranno sino a divenire forti su molte zone. Foehn nelle aree esposte.
Martedì pare profilarsi una giornata molto incerta, condita da frequenti precipitazioni al Centro Sud e nelle Isole. Residui fenomeni anche sull’Emilia Romagna, mentre sul resto del Nord ci saranno un po’ di nubi ma pochi fenomeni. Però farà freddo, perché i venti settentrionali – molto sostenuti – apporteranno in diffuso calo termico. Insomma, tornerà un clima invernale e per un diffuso miglioramento dovremo attendere la giornata di giovedì.