ITCZ, DI CHE SI TRATTA? – Per ITCZ intendiamo la “linea di convergenza intertropicale”, che rappresenta la fascia del Pianeta nella quale vanno a convergere i venti Alisei, che soffiano da nord/est sul nostro Emisfero e da sud/est sull’Emisfero Meridionale. Il punto d’incontro di questi venti rappresenta la fascia intertropicale, nella quale ci sono le condizioni adatte per l’instabilità con piogge abbondanti. Il posizionamento dell’ITCZ, allorquando sbilanciato troppo a nord, è considerato uno fra gli elementi cardine nel favorire le espansioni dell’alta pressione africana verso il Mediterraneo e l’Europa, a discapito delle altre circolazioni atmosferiche, in primis il flusso atlantico.
MONITORIAMO L’ATTUALE ANDAMENTO DELL’ITCZ – Come già anticipato, la posizione del fronte d’ITCZ è spesso determinante nel favorire le risalite dell’anticiclone africano sul Mediterraneo e, talvolta, verso l’Europa. In questo periodo forse è ancora un po’ prematuro richiamare l’ITCZ (prime fasi di fisiologica risalita verso nord) sulle precoci dinamiche calde che hanno coinvolto le nostre latitudini. In base ai dati a nostra disposizione, riferiti alla situazione fino alla conclusione della terza decade d’aprile, possiamo notare come la linea dell’ITCZ è nettamente risalita portandosi un po’ sopra la norma sul comparto africano centro-occidentale, mentre è scesa leggermente sottomedia per quanto concerne la parte orientale dell’Africa.
GLI EFFETTI SUL METEO RECENTE IN EUROPA – Una linea ITCZ in netto rialzo sul lato occidentale dell’Africa può aver contribuito alla risalita di latitudine delle depressioni atlantiche, le quali ad un certo punto hanno arretrato il raggio d’azione verso ovest affondando sull’Iberia. In questo contesto l’anticiclone africano è risalito sul Mediterraneo Centro-Orientale, andando poi ad erigere un vasto scudo di blocco su buona parte dell’Europa dell’Est, dove si è avuta l’esplosione del caldo di stampo estivo. In sintesi, sull’Italia, esposta ai riflessi del ramo occidentale dell’ITCZ, si è scatenata l’ondata di caldo a fine mese, mentre sull’Europa Centro-Orientale la fase di calore anomala è stata molto più duratura.