L’immagine satellitare ci dà modo di apprezzare quel blocco configurativo che va avanti da settimane e che si appresta a rendere infernali le nostre giornate. A dispetto di temperature in quota non eccezionali, lo schiacciamento al suolo delle masse d’aria calda – tecnicamente si parla di “subsidenza” – non farà altro che innescare un ulteriore rialzo termico e picchi d’afa preoccupanti.
Come si evince dall’istantanea, impreziosita dalle altezze di geopotenziale, possiamo collocare esattamente il fulcro anticiclonico. Ahi noi, è proprio sulle nostre teste. Inutile sperare in cambiamenti sostanziali, almeno nel medio termine. Anche perché fin tanto che le perturbazioni atlantiche continueranno a transitare così a nord oppure a scivolare ad ovest delle Azzorre, sull’Italia non potrà che esserci l’Anticiclone africano.