Questo dicembre 2004 aveva forse fatto ben sperare agli abitanti più freddolosi del Nord-Est degli Stati Uniti, specie quelli della costa atlantica, perché fin quasi alla metà del mese in corso nessun vero episodio di freddo aveva ancora interessato quelle zone spesso alle prese con gelo e neve già da fine novembre. A New York City le temperature, tra il primo e il 13 Dicembre, hanno oscillato tra +5° e +15° per quanto riguarda le massime e tra lo zero e +7° per quanto riguarda le minime, grazie a correnti spesso meridionali o sud-occidentali. Valori quindi di parecchio al di sopra delle medie. Poi, però, con la metà del mese, c’è stata la svolta verso il freddo e le correnti da n/w, ossia dall’Artico canadese, hanno fatto piombare i termometri di tutta la regione ben al di sotto dello zero!
Come spesso avviene tra novembre e dicembre, abbondanti nevicate hanno sommerso le coste dei Grandi Laghi e le zone circostanti, perché in questo periodo le gelide correnti che attraversano i bacini non ancora ghiacciati si caricano di umidità che poi scaricano sulla terraferma (un pò come avviene sulle coste del nostro Adriatico in concomitanza di correnti gelide da est – n/e).
Ma la prima vera, potente ondata di gelo ha investito tutto la parte centro-orientale del Paese solo negli ultimi giorni. Un vortice particolarmente gelido, con valori fin sotto i -25° ad 850 hPa, ha richiamato dall’artico canadese aria freddissima che prima ha lambito il Nord del Mid-West e che poi, seguento il blocco gelido in quota, si è estesa a tutto il Nord-Est. Al suo seguito si è allungata dal Canada un’alta pressione che ha sgombrato i cieli dalle nubi ed ha fatto crollare i valori notturni.
Il passaggio del vortice freddo è stato contrassegnato da vere e proprie tempeste di neve e vento da n/w su tutto il Nord-Est degli U.S.A.. Questo tra il 19 e il 20 dicembre scorsi, quando gran parte dello Stato di New York e del New England hanno ricevuto tra i 10 e i 20 cm. di neve fresca. Le temperature, col cambio del vento da sud a n/w, sono crollate in poche ore anche di 15°-20°C, scendendo sui -15°/-20° nelle zone interne e sui -5°/-15° lungo la Costa Atlantica. Sotto la spinta dei forti venti mediamente da w/nw, i windchill hanno toccato punte addirittura tra -40° e -45°C nel nord e nell’interno della regione, ma valori sui -20° si sono spinti pure lungo la costa atlantica. Ieri mattina i venti ormai calmatisi e i cieli pressoché sereni hanno garantito temperature letteralmente siberiane alle zone interne della regione, con punte fin verso i -30° nel nord dello Stato di New York e nel nord della regione dei Grandi Laghi. Sono stati battuti numerosi record negativi per questi giorni di dicembre!
L’ondata di freddo e neve non ha risparmiato nemmeno il cuore degli Stati Uniti, per intenderci stati come il Tennessee ed il Missouri, spingendosi poi fin verso le coste del Nord e Sud Carolina e sulle aree interne del Sud-Est del Paese. Anche qui hanno spirato venti artici molto intensi da nord – n/w ed è caduta la prima neve, con le temperature che hanno raggiunto in certi casi picchi eccezionalmente bassi. Basta citare Tallahassee, nel nord-ovest della Florida, piombata a -1.7° la notte tra il 19 e il 20 dicembre.
Intanto, sempre in concomitanza di questa poderosa ondata di gelo, va segnalata la tempesta di neve che ha paralizzato Cleveland (Ohio), situata nella “Snow Belt (cintura di neve)” americana, che va appunto da questa località fin verso Buffalo (New York). La metropoli ha subito l’assalto di venti furiosi rti e tesi (raffiche mediamente sui 50 km/h.) da nord-n/w, che hanno fatto crollare i termometri da diversi gradi sopra lo zero a valori sui -10°. Questi venti hanno poi scaricato intense precipitazioni nevose per oltre 24 ore, seppellendo soprattutto le alture retrostanti la città.
E l’evoluzione meteo incalza in queste ore, con un nuovo vortice depressionario sui 1008 mb. formatosi nell’Upper Mid-West, anche questo intenzionato a raggiungere il Nord-Est nei prossimi due giorni. La depressione fredda è preceduta da correnti meno gelide da sud – s/w, ma sarà poi prontamente seguita da una nuova intensa “botta” d’aria artica nord-occidentale.
Insomma, in quella parte del Mondo ci sono sempre le garanzie perché l’inverno faccia veramente sul serio!