Non piove da ottobre e la temperature continuano a far registrare valori superiori alle medie. L’agricoltura è allo stremo delle forze, basti pensare che la produzione di mais può soddisfare soltanto il 5% della richiesta.
Le stime della National Association of Grain (ANPOC) con sede a Lisbona, sono desolanti: in Portogallo, nella prima metà dell’anno, sono state prodotte soltanto 150 mila tonnellate di cereali. Una quantità pari al 5 per cento dell’intero fabbisogno nazionale. Il restante 95% giunge dall’estero, il che significa che il Portogallo è sempre più dipendente dagli acquisti nei mercati internazionali.
“Si tratta del peggior risultato produttivo nella storia della nostra agricoltura. La causa è attribuibile alla siccità, che ha distrutto molti raccolti nella regione agricola di Alentejo”, ha dichiarato Bernardo Albino, presidente ANPOC. La scarsità d’acqua della prima metà del 2012, ha determinato una riduzione nella produzione di cereali per più di 30 mila tonnellate.
70% del territorio è in condizioni di estrema siccità
Le piogge mancano da ottobre dello scorso anno e le temperature sono costantemente superiori alla norma. “La siccità colpisce tutto il Portogallo, ma sul 70 per cento del territorio è diventata estrema”, sostiene Manuel Alves dell’uffucio del Meteo Office di Lisbona. Secondo le stime dell’Istituto, un altro 18 per cento del territorio è interessato da siccità grave.