Giornate d’attesa:
il fronte d’aria fredda che sta lambendo le regioni del versante Adriatico si sta rivelando un fuoco di paglia. E’ vero, sta apportando qualche precipitazione e una diminuzione delle temperature, ma verrà scalzato rapidamente da una temporanea rimonta dell’Anticiclone Africano.
Altalena termica:
dovessimo trarre un bilancio dell’andamento termico registrato finora, possiamo asserire con discreta sicurezza che da quando è iniziato l’autunno sono state più numerose le fasi caratterizzate da anomalie termiche positive. Le incursioni fredde, pur presenti, si sono rivelate effimere. Quel che spaventa, lo si è detto più volte, è la facilità con la quale assistiamo a rialzi delle temperature repentini e consistenti. La rinfrescata attuale, per esempio, verrà sostituita da una circolazione decisamente mite meridionale. Lo Scirocco, poi vedremo perché, prenderà il sopravvento e farà schizzate le temperature al di sopra della norma.
Il Vortice Polare:
ricorderete che nel precedente editoriale facemmo riferimento all’analisi di alcuni indici climatici indicanti un ricompattamento, nel medio termine, del Vortice Polare. Ipotesi che trova supporto nelle ultime elaborazioni dei modelli deterministici, dalle quali si evince il rinforzo di un’ampia struttura ciclonica tra l’Islanda e il Regno Unito. Una sorta di depressione islandese, che però avrà effetti diversi da quelli comunemente noti.
La falla iberica:
se l’impianto circolatorio fosse stato il medesimo di alcuni decenni fa, saremmo qui a discutere di una fase meteorologica old style. All’epoca in cui dominava la semi-permanente d’Islanda, la corda atlantica era così tesa che la circolazione zonale innescava un treno di perturbazioni dirette verso levante. L’Italia, molti di voi lo rammenteranno, rappresentava uno degli obbiettivi principali. Ora, invece, la situazione è diversa. Abbiamo menzionato la falla iberica perché si sta creando, a largo delle coste occidentali europee, un’area oceanica avente acque superficiali più fredde del normale. Col tempo abbiamo imparato a conoscerne il significato, ossia le aree cicloniche verranno richiamate in quella direzione.
Un primo assaggio:
la riprova di quel che si è detto l’avremo nei prossimi giorni. Il promontorio africano, se preferite il richiamo pre-frontale, sarà innescato dallo sprofondamento di una vasta saccatura in direzione della Spagna. Successivamente traslerà ad est, traghettando la seconda perturbazione di novembre nel cuore del Mediterraneo.
Trend in consolidamento?:
Sembrerebbe di sì. Osservando le proiezioni modellistiche ad ampio raggio, notiamo come ulteriori saccature potrebbe approfondirsi in quel settore, convogliando altri fronti perturbati sull’Italia. Tra una perturbazione e l’altra dovrebbero inserirsi temporanee rimonte anticicloniche africane, che andrebbero ad enfatizzare una persistente anomalia termica positiva.
Focus: evoluzione sino al 20 novembre 2012
Giovedì e venerdì saranno due giornate interlocutorie. La prima sarà senz’altro la migliore, col sole che dominerà la scena un po’ dappertutto. La seconda, invece, vedrà accrescersi la nuvolosità nelle regioni nord occidentali, in Toscana e in Sardegna. Sabato giungerà la perturbazione, che arrecherà un severo peggioramento al settentrione. Avremo piogge molto forti, soprattutto in Liguria, lungo la fascia Prealpina, in Veneto, sul Friuli Venezia Giulia e sull’alta Toscana. Domenica e lunedì assisteremo ad una propagazione dei fenomeni nel resto del Paese.
la perturbazione dovrebbe esaurire i suoi effetti a metà della prossima settimana, pur senza escludere una recrudescenza del maltempo nelle isole maggiori. Dopodiché interverrà un miglioramento, anche stavolta di natura africana, ma come detto potrebbe rivelarsi un fuoco di paglia. Un’altra perturbazione, sempre proveniente dalla Spagna, interverrebbe nel weekend e ci accompagnerebbe sino al termine dello step previsionale.
Evoluzione sino al 25 novembre 2012
La consolidazione del trend atlantico, di cui si è detto precedentemente, apporterà ulteriori peggioramento intervallati da periodo di tempo stabile.
In conclusione.
L’analisi odierna conferma l’inizio di un periodo durante il quale le condizioni meteorologiche avranno tutte le peculiarità della stagione autunnale. Va sottolineato, tuttavia, come un tipo di tempo di tal genere sarebbe stato più “normale” nel mese di ottobre.