La distesa anticiclonica sul Nord Europa è alla base del rocambolesco peggioramento avvenuto sul cuore dell’Europa e sul Mediterraneo Centro-Occidentale. La repentina risalita dell’alta pressione ha infatti fatto scivolare un nucleo freddo di matrice artica dalla Penisola Scandinava inizialmente verso la Polonia e le nazioni baltiche, ma da ieri si è portato a ridosso delle Alpi, posizione ideale per alimentare una complessa figura ciclonica che abbraccia tutto il bacino centro-occidentale del Mediterraneo.
Gli effetti sono ben evidenti sull’immagine del Meteosat, la quale mostra i frequenti annuvolamenti che si aggirano sull’Italia, al momento più intensi sul Centro-Sud. L’influenza instabile, ben evidente dalle tracce nuvolose sulle nazioni centrali europee, si è ormai propagata verso la Penisola Iberica, ulteriormente attratta da una seconda area perturbata posizionata sull’Atlantico Portoghese: su gran parte della Spagna e sul Portogallo insistono tuttora masse d’aria ancora piuttosto miti con punte di 24 gradi toccate a Lisbona. Una perturbazione sta nel frattempo insidiando i fiordi norvegesi, derivante dall’allungamento della circolazione più mite ed umida atlantica.
Il transito della perturbazione a carattere freddo ha innescato i maggiori effetti sulle regioni centrali dell’Italia, ove per l’aria fredda in quota le precipitazioni hanno assunto carattere nevoso fino a quote piuttosto basse per il periodo, con temperature piuttosto basse anche in pianura e sulle coste del medio adriatico. I fiocchi di neve hanno temporaneamente sconfinato fino alle zone d’alta collina delle Marche e dell’Abruzzo, senza risparmiare nemmeno L’Aquila. Gli episodi nevosi in stile invernale hanno interessato localmente anche i contrafforti appenninici dell’Umbria e del Lazio.