La giornata di ieri ha fissato la seconda sequenza storica di temperature inferiori ai -50 °C al Polo Sud geografico. Dal 4 luglio infatti (-49,2 °C in quella data), i valori registrati alla base americana Amundsen-Scott (2.836 m) non oltrepassano la soglia. Una serie che potrebbe allungarsi, ma che difficilmente avvicinerà l’eccezionale record di otto anni fa, come si evince dalla sintesi dei più lunghi periodi in archivio:
22 giugno – 31 agosto 2004 71 giorni
5 luglio – 20 agosto 2012 47 giorni
26 giugno – 10 agosto 1976 46 giorni
13 luglio – 21 agosto 2009 40 giorni
Va aggiunto inoltre che l’inverno attuale, al Polo Sud ha già riservato nove minime pari o inferiori ai -100 °F (-73,4 °C), limite di grande fascino nel mondo anglosassone:
6 aprile -73,4 °C
7 aprile -73,5 °C
11 giugno -73,8 °C
13 giugno -74,1 °C
14 luglio -75,9 °C
15 luglio -76,0 °C
6 agosto -75,1 °C
14 agosto -74,7 °C
15 agosto -74,1 °C
Per trovare un dato inferiore a quello del 15 luglio, bisogna risalire al 23 luglio 2006, quando i termometri avevano segnato -77,7 °C. Un cambio di tendenza iniziato nel 2010 e che testimonia una maggior persistenza dell’inversione termica al suolo durante il semestre freddo (aprile – settembre), dopo che nel triennio 2007-’09 i -100 °F erano divenuti quasi un miraggio. L’inverno 2012, su gran parte del Plateau Antartico, sta invece facendo segnare medie inferiori alla norma, anche se è presto per trarre conclusioni generali. In ogni caso, alla base russa Vostok (3.488 m), le minime a -80 °C sono state sei:
26 maggio -81,2 °C
10 giugno -80,3 °C
11 giugno -81,4 °C
12 giugno -81,2 °C
13 giugno -80,0 °C
22 luglio -81,1 °C
Ed è proprio nella regione di Vostok che la stagione sta mostrando una tendenza sovrapponibile a quella del 2010, finora la più fredda del XXI secolo.
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