Il dato ufficiale della British Antarctic Survey è di -63,1 °C: è questa la misura per il luglio 2005 che entra nell’archivio storico della base americana al Polo Sud geografico e che, per la prima volta, porta la media pluriennale a un valore mensile di -60,0 °C. In 49 anni di osservazioni continuative infatti, Amundsen-Scott non aveva mai fatto segnare una normale di tale livello. Ciò induce alcune considerazioni circa l’evoluzione climatica del plateau antartico, in particolare nel settore attorno al Polo Sud. Sulla base dei dati infatti, è incontrovertibile il raffreddamento di luglio. Un primo indicatore è fornito dal numero dei mesi che hanno fatto registrare una media inferiore o pari a -60 °C: in tutto sono 26, ovvero il 53,1% dei casi. Scorporando i numeri su base decennale però, saltano all’occhio le differenze:
1957-’66 4
1967-’76 7
1977-’86 4
1987-’96 4
1997-2005 7
Si noti, in primo luogo, che la situazione 1997-2005 è computata su soli nove anni: anche se il luglio 2006 dovesse quindi rivelarsi più caldo, di certo si può parlare di una situazione anomala, come lo fu quella del 1967-’76. Ma sono le temperature medie su base decennale a rendere meglio il quadro:
1957-’66 -59,27 °C
1967-’76 -60,82 °C
1977-’86 -59,39 °C
1987-’96 -58,83 °C
1997-2005 -61,94 °C
La discesa, rispetto al decennio 1967-’76, è di -1,12 °C, mentre tocca i -3,11 °C sul decennio 1987-’96: un’inversione del trend davvero marcata. Negli ultimi nove anni sono da segnalare pure gli unici due episodi in cui luglio abbia scavalcato la soglia dei -65 °C:
1997 -65,9 °C
2004 -67,0 °C
In conclusione, resta però difficile capire quali siano le cause di questo andamento, che riguarda i mesi principali dell’inverno, con tendenza a una diminuzione delle medie nel trimestre giugno – agosto.
Approfondimenti sui meccanismi climatici:
https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=11024