Per ritrovare un marzo più caldo di quello appena concluso, al Polo Sud basta risalire al 2002: nulla di eclatante, si direbbe. Sennonché, ad Amundsen-Scott il 2002 è stato l’anno più anomalo nella storia della base americana. E questo marzo 2005, che ha fatto segnare una temperatura media di -51,7 °C, fa seguito a un gennaio e febbraio già al di sopra della norma, come mostrano gli scostamenti rispetto al trend 1957-2005:
Gen. +1,8 °C (standard BAS)
Feb. +1,1 °C (standard BAS)
Mar. +2,3 °C (standard AMRC)
Così, la media complessiva del trimestre si avvicina ai tre precedenti storici più caldi:
2005 -39,2 °C
2002 -39,0 °C
1981 -38,7 °C
1958 -38,1 °C
Va aggiunto comunque che si tratta del quarto mese consecutivo di anomalia termica positiva, poiché già il dicembre 2004 aveva fatto segnare +3,0 °C.
Nel settore del Polo Sud geografico in effetti, dal 2002 si sta assistendo a un riscaldamento, che segue un ventennio di forte raffreddamento, particolarmente pronunciato nella seconda metà degli anni Novanta. All’origine di questa tendenza potrebbe esserci un rafforzamento della SAO (Semi-annual oscillation), un meccanismo di variazione dei campi di pressione che trasporta masse d’aria verso sud a inizio inverno (marzo) e in primavera, e viceversa a fine inverno e d’estate. Si tratta di un grande regolatore climatico dell’emisfero australe, soggetto però a un andamento ciclico ogni 12 e 30-35 anni. E l’ultima volta in cui ciò è avvenuto, le temperature del plateau antartico sono aumentate. Già nel 1998 infatti, tale incremento era stato previsto (van den Broeke, p. 190): «Se questo processo è provato essere ripetitivo e valido per l’intero continente – scriveva l’autore – un accelerato riscaldamento dell’Antartide orientale è da attendersi nel prossimo decennio, comparabile con quello osservato prima del 1975». Cioè, 1 °C in più entro 15 anni.
Tornando al mese appena concluso, il massimo valore è stato registrato il 2 marzo con -37,8 °C, mentre la minima si è rilevata nei giorni 20 e 31 con -65,4 °C.
Abbreviazioni:
BAS: British Antarctic Survey
AMRC: Antarctic Meteorological Research Center
Sui diversi standard di calcolo delle medie vedi:
https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=10379
Bibliografia:
M.R. VAN DEN BROEKE, The semi-annual oscillation and Antarctic climate. Part 2: recent changes, in «Antarctic Science», vol. 10, n. 2 (1998), pp. 184-191.