Alla base americana del Polo Sud geografico (2.836 m) luglio è stato il mese più freddo dell’ultimo decennio, alla base russa Vostok (3.488 m) il più rigido da quasi vent’anni. Sul Plateau Antartico centro orientale, un’area vasta quasi quanto l’Europa, l’inverno australe ha avuto finora caratteristiche di gelo che non si riscontravano dagli anni Novanta. A Vostok luglio ha fatto seguito a un giugno che già aveva eguagliato il record storico (-70,8 °C: si veda questo articolo) e nella graduatoria assoluta si pone al quarto posto:
luglio 1983 = -73,8 °C
luglio 1997 = -72,9 °C
luglio 1979 = -72,3 °C
luglio 2016 = -71,7 °C
Gli estremi non sono stati straordinari (-81,7 °C l’11 luglio) ma impressionano le sequenze di giorni con massima inferiore ai -70 °C: 2-11 luglio (10 giorni) e 24-27 luglio (4 giorni), tant’è che la prima decade (1-10 luglio) aveva fatto segnare un’eclatante media di -76,2 °C.
Ad Amundsen-Scott invece con -63,8 °C è stata ampiamente superata la media dell’agosto 2012 (-62,7 °C) e occorre appunto risalire al luglio 2006 (-65,2 °C) per ritrovarne una più bassa. La minima è stata registrata il 5 luglio (-75,0 °C) ma non si tratta di primato stagionale, fissato il 17 maggio con -76,2 °C (si veda questo articolo). Da notare tuttavia che dal 21 giugno, giorno del solstizio d’inverno, al Polo Sud geografico la temperatura non sale oltre i -50 °C: una sequenza (cold streak) di 41 giorni che non si rilevava dal 2012, quando si arrivò allo storico record di 78 giorni (5 luglio – 20 settembre).