ANTICICLONE IN STAND-BY – L’estate è appena iniziata, ma ha già dovuto subire un duro colpo. Nel corso del week-end appena trascorso l’anticiclone stava finalmente mettendo radici più solide sull’Italia dopo la lunga fase instabile precedente, avvalendosi tra l’altro d’apporti d’aria calda nord-africana. L’incursione di due sistemi perturbati ben organizzati ha travolto senza difficoltà l’alta pressione costretta ad emigrare verso est: una prima perturbazione è perlopiù slittata a nord delle Alpi facendo tardare il peggioramento sull’Italia, che è iniziato ad entrare in scena nel corso della notte con l’intrusione del sistema perturbato associato ad un vortice d’aria fredda in quota.
INSISTENTE DEPRESSIONE SUL NORD EUROPA – L’incursione perturbata verso il Mediterraneo Centrale è stata ulteriormente acuita dall’alimentazione di correnti fredde ancora richiamate dalla giostra depressionaria che domina alle latitudini scandinave. Il fiume d’aria artica dal Mar della Norvegia e dal Mare del Nord si è propagato verso il Benelux e la Francia Settentrionale, con temperature piuttosto basse, prossime ai 10 gradi anche in pieno giorno laddove si sono avuti i maggiori fenomeni. Solo la parte sud-orientale dell’Europa appare protetta da un anticiclone, comunque non in grado d’inibire del tutto le formazioni di imponenti nubi temporalesche nelle ore pomeridiane.
ITALIA SOTTO GLI EFFETTI DELLA PERTURBAZIONE – Dopo il week-end di stampo quasi estivo, l’Italia ha dovuto fare i conti con l’energico ingresso perturbato, al cui seguito sta affluendo aria più fresca. Le regioni settentrionali, che già nel fine settimana hanno risentito dei flussi umidi pre-frontali, hanno avuto precipitazioni soprattutto nella prima parte del giorno: gli accumuli maggiori si sono avuti sull’entroterra ligure, l’Appennino Emiliano, l’Alta Toscana ed alcune aree dell’Alta Lombardia, ma ha piovuto abbondantemente anche in qualche zona di pianura, mentre in montagna è persino tornata la neve in quota. Nelle ultime rovesci e temporali si stanno concentrando sulle regioni centrali, ma anche il Sud Peninsulare è pronto a risentire, seppure in modo più attenuato, del peggioramento che apporterà fugaci rovesci.