MALTEMPO SUL NORD-OVEST – Cresce il rischio di frane ed alluvioni per le piogge che non sembrano intenzionate a concedere una tregua nemmeno nei prossimi giorni. Le regioni di Nord-Ovest risultano infatti penalizzate da una configurazione barica che vede contrapporsi una saccatura perturbata sulla parte occidentale del Continente ad un anticiclone proteso poco più ad est e che fa da muro al naturale evolversi dei sistemi perturbati da ovest verso est: correnti molto umide vengono così pilotate verso le Alpi Occidentali e proprio i rilievi montuosi trattengono quest’aria umida esaltando i fenomeni precipitativi sui nostri versanti esposti al flusso meridionale. Alto Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia nord-occidentale sono alle prese con le maggiori piogge, che non hanno risparmiato nemmeno il Canton Ticino (in alcune località da inizio mese sono caduti oltre 350-400 mm).
CANAVESE IN GINOCCHIO – Non smette di piovere nemmeno nel Canavese, in provincia di Torino, dove le precipitazioni degli ultimi giorni hanno causato danni pesanti per milioni di euro ed è stato d’emergenza, con la richiesta dello stato di calamità naturale su Ivrea ed altri paesi limitrofi. In particolare, nella giornata di sabato, si è abbattuto un furioso nubifragio su tutta l’area e nel complesso sono caduti anche più di 200 mm di pioggia, a cui si aggiungono gli apporti legati alla fusione della neve. Ad Andrate, sulla serra morenica, si registra la situazione più drammatica. Le vie del paese sono invase dall’acqua ed in parte inaccessibili a causa di frane sparse lungo il territorio. A Settimo Vittone c’è il rischio concreto che trenta nuclei familiari (circa 70 persone) vengano sgombrate. Al momento, comunque, non ci sarebbero paesi e frazioni isolate. I volontari della Protezione Civile e dell’Arpa stanno monitorando il corso della Dora Baltea e dell’Orco.
VALLE D’AOSTA A RISCHIO FRANE – Piove senza sosta anche in Valle d’Aosta, dove in alcune zone dal week-end sono caduti anche 200 millimetri d’acqua. Non mancano situazioni critiche legate al dissesto idrogeologico e in particolare sulla frana di oltre 600 mila metri cubi che incombe su alcune frazioni di Courmayeur, dove già da alcuni giorni è in vigore lo stato di massima allerta. Problemi anche sulla strada che collega Breuil-Cervinia con il fondovalle, chiusa sabato notte a causa di uno smottamento, ora riaperta ma sorvegliata dagli esperti.