Una linea temporalesca associata a una bassa pressione si è mossa attraverso l’Adriatico lunedì notte, portandosi sui Balcani martedì 27 e rallentando il suo movimento verso levante. Il passaggio dei temporali su Kerkyra (Corfù) ha portato 39 mm di pioggia nelle 12 ore precedenti le 6 GMT di martedì, circa 5 volte il quantitativo atteso per l’intero mese di luglio. Da segnalare anche, sempre nella notte tra lunedì e martedì e nelle prime ore del mattino di quest’ultimo, i 91 mm in 12 ore della città ungherese di Szeged.
Le piogge monsoniche si sono intensificate sul sudest asiatico, in particolare in Thailandia. A Roi Et, nell’est del paese, 181 mm sono caduti nelle 30 ore precedenti le 12 GMT di martedì 27. Questo valore è vicino alla media di luglio, pari a 213 mm.
Christchurch, in Nuova Zelanda, ha goduto di una gradevole giornata invernale di sole martedì 27, con la temperature salita fino a 18,2°C, ben al di sopra della media delle massime del periodo, che è 10°C. Tuttavia la temperatura è scesa poi rapidamente al calare del sole, scendendo intorno allo 0°C nella notte seguente.
Continua il gran caldo in Marocco, anomalo in particolare nella normalmente mite città costiera di Agadir, sull’Atlantico, dove alle 12 GMT di martedì 27 c’erano 44,9°C, mentre la massima di lunedì era stata di 46,6°C. La media delle massime di luglio di Agadir è di circa 27°C.
Quella marocchina è la stessa onda di calore che ha interessato la Penisola Iberica, in particolare l’Andalusia e il sud del Portogallo, tra la fine della scorsa settimana e l’inizio di questa, di cui abbiamo già scritto. Un piccolo riepilogo di alcuni valori particolarmente elevati. A Cordoba massime 41,1°C venerdì, 43,8°C sabato e domenica, Jerez de la Frontera intorno ai 43°C in tutti e tre i giorni, idem Siviglia. La portoghese Evora ha sofferto di caldissimi pomeriggi con termometro sui 42°C, mentre domenica la città più calda è stata Faro, col clamoroso record di oltre 44°C. Anche lunedì 26 le temperature massime sono rimaste oltre i 38°C in tutta l’area.
Parlando ancora di caldo, riferiamo della “vampata” di lunedì scorso, 26 luglio, in Asia sudoccidentale, con le temperature massime che hanno raggiunto i 49°C a Kuwait City (Kuwait) e Abadan (Iran), mentre Ahwaz (Iran) e Dahran (Arabia Saudita) hanno toccato quota 48°C.
Un fronte freddo in transito verso est attraverso gli stati nordorientali degli USA ha dato piogge intense, con temporali, in molte aree. Syracuse, nello stato di New York (una delle città dove l’effetto lago incrementa le nevicate invernali), ha ricevuto 48 mm in 6 ore (dalle 6 alle 12 GMT di martedì 27), oltre metà della media mensile di luglio di 78 mm.
E veniamo a Namtheun, il ciclone che si sta muovendo nella parte ovest del Pacifico Settentrionale. Nel tardo pomeriggio di lunedì l’occhio di Namtheun era 350 miglia a nordest di Iwo Jima e la tempesta, accompagnata da venti sulle 130 miglia orarie (mph) si muoveva verso nordovest a 12 mph, mentre la previsione indicava un movimento verso ovest/nordovest nei 2-3 giorni successivi. Nella giornata del 27 luglio, però, i venti associati a Namtheun sono lievemente calati e la pressione al centro della tempesta è salita di 10 hpa. Namtheun rimane comunque un tifone di categoria 3, che minaccia l’isola giapponese di Shikoku, con possibili onde di 9 metri e venti fino a 200 km/h.
Una “tropical wave” nella parte nord del Mar Cinese Meridionale si candida a diventare la prossima depressione tropicale protagonista dello scenario del Pacifico. Lunedì mattina essa si trovava circa 275 miglia a sudest di Hong Kong, spostandosi verso nord/nordovest a 17 mph.
Una nuova depressione tropicale si va intanto rinforzando nella parte est dell’Oceano Pacifico Settentrionale. Nel tardo pomeriggio di lunedì, la depressione era centrata 785 miglia a sud/sudovest di Cabo San Lucas, Messico. Accompagnata da venti intorno alle 35 mph, la depressione si muoveva verso ovest/nordovest a 13 mph. E’ previsto che la depressione si rinforzi, ma che mantenga una traiettoria in mare aperto, dirigendosi verso ovest/nordovest.