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Piogge alluvionali sul settore ionico

di Fiorentino Marco Lubelli
15 Nov 2004 - 09:55
in Senza categoria
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Nelle due carte (www.wetterzentrale.de) la situazione a 500 hPa i giorni 11 e 12 novembre.
piogge alluvionali sul settore ionico 1775 1 2 - Piogge alluvionali sul settore ionico
Questa settimana sarà ricordata da tutti i pugliesi come una delle più piovose degli ultimi anni. In questo articolo faremo un sunto delle precipitazioni cadute sulla nostra regione, delineandone i motivi climatici, integrandoli nella realtà idrogeologica pugliese. Nelle righe seguenti forniamo i dati più o meno ufficiali delle precipitazioni in alcune città pugliesi nell’ultima settimana.

Partiamo con la città di Mottola(Ta) che ha ricevuto un totale di 190mm dal lunedì 8 fino a sabato 13 Novembre con un picco di ben 68mm giorno 12 Novembre. Taranto, invece ha ricevuto ben 88mm nel solo periodo compreso fra l’11 Novembre e il 13.
Ma il dato più straordinario appartiene a Marina di Ginosa, capace di ricevere 52 mm di pioggia il giorno 11, 260 mm (!) il giorno 12 ed ancora 22.6 il giorno 13, per un totale di 334.6 mm!

Questi dati ai quali se ne potrebbero affiancare molti altri danno l’idea di quanto sia stata penalizzata la Puglia in questa settimana. Pensate che la media nell’arco ionico di precipitazione annuale varia dai 600 ai 700mm: ciò significa che in alcune zone sono stati scaricati in poche ore ben un terzo e in alcuni casi la metà delle precipitazioni che dovrebbero cadere in un anno intero.

Fortunatamente, l’idrogeologia pugliese, dominata dai calcari, rocce fessurate facilmente permeabili alle precipitazioni, hanno ben sopportato questo grande quantitativo di acqua impedendo, salvo che in sparuti casi danni ingenti sia alle cose che alle persone.

La pioggia è proseguita purtroppo anche nella giornata di domenica (29 mm a Santa Maria di Leuca), la depressione mediterranea che, come vedremo, ha provocato intense precipitazioni durante la settimana, è stata agganciata da un flusso di aria molto fredda, che la ha nuovamente rinvigorita, ma oramai la luce in fondo al tunnel è già visibile: infatti, da domani, la alta pressione azzorriana incomincerà a guadagnare le nostre regioni più occidentali, allontanando verso est, il vortice ora sullo Jonio. Possiamo dire insomma, che è passato per la regione Puglia un periodo di grave pericolo, idrogeologico, le quali cause vedremo qui di seguito.

Tutto è da ricondurre alla forte persistenza delle figure bariche europee, dominate oramai da una quarantina di giorni da un possente anticiclone a est e un altro a ovest. In mezzo a queste figure bariche si è insinuata per tutto il mese di ottobre una depressione semipermanente sulla Spagna, che bloccata da queste due figure bariche, ha continuato a sospingere verso la nostra penisola masse di aria calda africana, rendendo il mese di ottobre fra i più caldi che si ricordino a memoria d’uomo. Questa particolare situazione ha reso il nostro mediterraneo molto più caldo del normale, per la stagione: pochi giorni fa si toccavano ancora i 20°C.

Quello che è successo in questi giorni dunque è stato un normale effetto derivante da una eccezionale situazione. Infatti in un catino mediterraneo così pieno di energia, lo scorso fine settimana si è andata a infiltrare una forte discesa di aria fredda marittima, che ha provocato la formazione di un minimo sullo Ionio, con le annesse precipitazioni, e un calo termico anche marcato. Se il mediterraneo fosse stato in condizioni di temperatura normale, probabilmente, anche con un blocco pressorio così forte ad est, la depressione si sarebbe, una volta andata in cut/off, esaurita in breve tempo; invece essa, bloccata a est, ha trovato energia sufficiente nel mar Mediterraneo, per formare una vigorosa depressione, i quali effetti sono stati effettivamente eccezionali.

Il giorno 11 novembre infatti la depressione nata sullo Ionio, e poi risalita verso nord/ovest, approcciava le coste algerine, provocando per la Puglia meridionale una delle configurazioni peggiori, simile per alcuni versi a quella che partorì la tragedia di Sarno o l’alluvione di Genova; il minimo, infatti presente nel cuore del Mediterraneo, convogliava masse di aria calda e instabile direttamente dall’Africa, aria calda che sfruttava il calore del “marenostrum”, per appesantirsi di umidità, che avrebbe scaricato tutta il giorno 12 Novembre, con accumuli spaventosi sulle nostre zone ioniche.

La Puglia dunque ha ricevuto uno degli eventi alluvionali più pericolosi degli ultimi anni, e fortunatamente credo che di fenomeni così violenti e soprattutto così persistenti non ne avremo più in questo autunno, perché la natura ha dato fondo a gran parte dell’energia accumulata in questi mesi nel mediterraneo.

Rimane però un interrogativo: sarebbe bastato che il minimo pressorio giovedì fosse stato più a ovest, perche le correnti meridionali piene di pioggia colpissero la Campania e non la Puglia, con delle conseguenze difficilmente calcolabili, in quanto amplificate dal fattore orografico. Per fortuna la Puglia riesce molto spesso a sopportare accumuli così consistenti, per cui queste piogge se non proprio una benedizione, costituiranno per lo meno, vitale ricarica per tutte le falde sotterranee, vero oro blu per ogni agricoltore pugliese.

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