Non attendiamoci certo il caldo anomalo avuto ad inizio aprile: ora tra l’altro, a pensarci bene, siamo avanti di un mese rispetto a quell’ondata di calore senza precedenti e pertanto quegli stessi valori, se venissero misurati ora, assumerebbero caratteristiche di minore eccezionalità. La salita in cattedra dell’anticiclone deriva da una spinta di matrice sub-tropicale che, attraverso il Mediterraneo e la Spagna, salirà in direzione del Centro Europa, fino a giungere ad alimentare la poderosa figura anticiclonica collocata sul comparto russo-scandinavo.
Quando i massimi barici al suolo li troviamo collocati a nord delle Alpi, di solito in Italia accade (semestre caldo) che siano le regioni settentrionali quelle maggiormente colpite dal caldo, con valori in genere più alti rispetto al Sud. Così era accaduto ad aprile, anche se quell’evento storico fu accentuato da una particolare configurazione sinottica che favorì la discesa del foehn dall’Arco Alpino. Le tipiche caratteristiche di continentalità del clima ed il forte soleggiamento mettono la Val Padana in primo piano, anche con riferimento all’imminente nuova scalata termica, che appunto scaturirà dall’elevazione dell’anticiclone con asse tra il Marocco e l’Europa Centrale.