Siamo reduci da un lungo periodo di caldo, sebbene non eccezionale, e la Val Padana presenta la caratteristica di favorire il progressivo accumulo di calore ed umidità nei bassi strati. E’ il fenomeno opposto rispetto a quello che avviene in inverno, allorquando l’aria fredda resta intrappolata nei bassi strati per il noto fenomeno del cuscinetto freddo. La situazione peggiore viene a crearsi nei grandi centri urbani, dove si aggiunge l’effetto penalizzante generato dall’isola di calore e il maggiore disagio si crea soprattutto nelle ore notturne, quando il calore non riesce a disperdersi facilmente e sarà rilasciato molto più lentamente rispetto alle aree rurali limitrofe.
L’umidità alle stelle e la scarsa ventilazione contribuiscono a rendere il clima più disagevole, ma è proprio questo mix di caldo umido che fa patire di più la calura, ma crea potenzialità esplosive allorquando giungono i primi sbuffi d’aria più fresca in inserimento dalle valli alpine. Quando i contrasti sono violenti, come nel caso della dinamica meteo attuale, l’aria più fresca costringe al sollevamento repentino quella calda dei bassi strati e si generano così i cumulonembi a forte sviluppo verticale sostenuti da fortissime correnti ascensionali. Sono le situazioni nelle quali i temporali estivi risultano violenti ed anche con fenomeni grandinigeni importanti.