La stagione autunnale in corso l’abbiamo più volte definita anomala, per la sostanziale assenza di quel treno di perturbazioni atlantiche capaci di portare fasi piovose, ad intermittenza, fin sulla nostra Penisola. Nonostante l’assenza dei fronti atlantici, le piogge non sono mancate lungo la Penisola, ma si sono spesso concentrate al Sud dove maggiormente hanno potuto agire delle gocce fredde alimentate dalle calde acque del Mediterraneo.
Un primo elemento d’anomalia che deve far riflettere è proprio quest’andamento pluviometrico lungo lo Stivale: il Nord risente infatti di un forte deficit pluviometrico, così come sulle Alpi mancano le nevicate. La perturbazione giunta nella scorsa settimana sembrava in grado di determinare un brusco risveglio della circolazione atlantica, ma ha avuto tante difficoltà a penetrare sull’Europa, tanto da essere strozzata ed evolvere in una circolazione ciclonica autonoma sul Mediterraneo.
Ora siamo nuovamente piombati in una situazione nella quale le perturbazioni atlantiche recitano un ruolo marginale di comparsa. L’intensificazione dell’attività del Vortice Polare alle altissime latitudini ha un po’ appiattito le ondulazioni atlantiche, ora concentrate in sede canadese tanto da facilitare la forte risalita dell’alta pressione sub-tropicale verso l’Europa (indici NAO ed AO in forte aumento). In questo scorcio stagionale gli anticicloni continentali hanno peraltro rappresentato un ostacolo talvolta insormontabile per i tentativi d’intrusione dei fronti atlantici. Quando in meteorologia si consolida un certo trend, spesso osserviamo una perseveranza nella distribuzione degli attori della circolazione atmosferica. Insomma, per il momento si naviga a vista, in attesa di brusche modifiche della circolazione a grande scala che possano permettere l’intromissione della circolazione perturbata atlantica, quella che dovrebbe essere protagonista nel cuore dell’Autunno.