Il gelo è tornato ad accentuarsi sulla Penisola Scandinava e sulle Repubbliche Baltiche, per via di una discesa artica convogliata dalla vecchia tempesta Xynthia, che presenta il perno di bassa pressione stazionario in corrispondenza dell’area baltica finlandese. L’avamposto di quest’azione artica si è ormai propagata a gran parte delle nazioni centro-orientali europee: rovesci di neve a bassa quota sono tornati a cadere tra Danimarca, Polonia e parte est della Germania. La cartina in basso evidenzia le temperature registrare in queste ultime ore, con i valori termici diffusamente sottozero tra la Svezia, la Finlandia e le nazioni baltiche.
Un fronte perturbato si trova disteso sull’Italia, ma in realtà a dispetto dell’immagine satellitare le precipitazioni in atto non sono a carattere diffuso, ma generalmente limitate a quasi tutta la Val Padana, alla Liguria, alla Toscana ed alle Marche. Si tratta di precipitazioni legati al settore caldo della perturbazione, attualmente incernierata attorno ad un minimo barico, in approfondimento nei pressi della Corsica e della Sardegna. Le temperature sono letteralmente crollate su tutto il Nord dopo l’esplosione primaverile di ieri, dovuta al generoso soleggiamento ed alla presenza d’aria secca: la neve sta tornando ad imbiancare le zone alpine occidentali a quote man mano più basse.
Le restanti zone del Paese, in particolare il Sud sono interessati dal settore più innocuo della perturbazione, con semplici frange nuvolose ed una nuova avvezione sciroccale in atto. Le nubi visibili tra il Regno Unito e gran parte della Francia sono anch’esse innocue, in quanto va segnalato il rinforzo graduale di una cellula anticiclonica ad ovest del Regno Unito.