Non guarisce la situazione del tempo sulla Penisola Italiana. La continua discesa di aria fredda sul Mediterraneo centro-occidentale crea i presupposti per una marcata circolazione di bassa pressione che spesso provoca rovesci e occasionali temporali,con neve a quote quasi pianeggianti. La situazione in atto in queste ore tenderà a riproporsi anche nei giorni successivi con effetti concentrati soprattutto sulle regioni centrali, ma che spesso estenderanno la loro influenza anche su quelle settentrionali.
La situazione attuale è sempre caratterizzata dalla presenza di un vasto anticiclone a latitudini quasi polari, formatosi dal prepotente slancio verso nord dell’alta pressione delle Azzorre i giorni scorsi. Lo schema barico presente ancora per questa settimana, ma probabilmente anche per la prossima, sembra restare immutato. L’alta pressione infatti resterà fermamente ancorata a latitudini decisamente settentrionali continuando ad inviarci masse di aria molto fredde in direzione dell’Europa centrale ed in parte di quella occidentale.
Il sole di febbraio non è più il sole di gennaio e di giorno, nonostante la presenza di temperature in quota molto rigide, le temperature massime in pianura in presenza di un buon soleggiamento salgono di alcuni gradi sopra lo zero. L’aumento termico nei bassi strati, associato alla presenza di aria molto fredda alle quote superiori crea i contrasti necessari per la formazione di nubi convettive in grado di scaricare rovesci che di sovente sono nevosi a bassissima quota, in virtù delle basse temperature presenti negli alti livelli atmosferici. Queste condizioni al momento si stanno realizzando lungo le fasce costiere della Liguria e della Toscana. Già da un paio di giorni infatti su queste regioni il tempo seguita a manifestarsi marcatamente instabile, con contrasti quasi alla pari di quelli tardo estivi. I rovesci e le precipitazioni che si creano spesso non riescono ad andare nelle zone più interne, limitandosi ad interessare con brevi ma intensi rovesci di neve i versanti tirrenici appenninici.
La presenza di una circolazione depressionaria tra la Francia e il Nord Italia richiama aria temporaneamente più mite soprattutto al sud, ma in parte anche al centro, dove in queste ultime ore si sta assistendo ad un graduale aumento delle temperature con conseguente innalzamento della quota neve. La fase mite non sarà destinata ad interessare il Nord Italia, che si troverà ad essere interessata da una circolazione sempre piuttosto fredda.
La situazione permane compromessa anche sul resto dell’Europa, dove la circolazione fredda alle quote superiori si mantiene molto attiva. Il vortice ciclonico che nella giornata di ieri interessava le regioni centrali e la Toscana si è spostato verso i Balcani approfondendosi. Questa mattina ritroviamo il minimo di bassa pressione sull’est europeo ove sta provocando alcune nevicate.
Addensamenti più irregolari sull’Europa centrale ed occidentale, dove l’aria fredda in quota provoca annuvolamenti molto localizzati, ma talvolta densi, in grado di dare luogo ad occasionali precipitazioni. La discesa di aria fredda in parte anche verso la Penisola Iberica sta originando ad ovest del Marocco una struttura di bassa pressione che tenderà ad approfondirsi nelle prossime ore, per poi spostarsi nel fine settimana sulla Penisola Iberica.
Volgendo lo sguardo più a nord, oltre l’Inghilterra ritroviamo tempo più stabile, dato soprattutto dal grande anticiclone di matrice dinamica presente sul nord Atlantico sino alle latitudini polari. La presenza di questa zona di alta pressione determina una fase di tempo molto mite sull’Islanda, insolito per l’isola. Le temperature a 850hpa infatti si aggirano attorno ai +2°C con geopotenziali molto alti per il luogo.
La situazione in atto risponde perfettamente ad una fase di NAO fortemente negativa, prevista già parecchi giorni prima da alcune previsioni a lungo termine e che trova riscontro reale in questi giorni. La situazione innescatasi non sembra debba risolversi a breve: I contrasti con l’aria mite di origine mediterranea e nord africana, e quella gelida di origine artica e russa, sembra debbano accentuarsi notevolmente a partire dall’inizio della prossima settimana. L’anticiclone presente sull’Atlantico settentrionale infatti innescherà una potente irruzione di aria artico-russa che scenderà di latitudine sino a coinvolgere gran parte dell’Europa ed in parte anche l’Italia, soprattutto settentrionale. Al momento la confluenza ed i contrasti maggiori tra le due masse d’aria di origine totalmente diversa sembra debba avvenire all’altezza delle regioni centrali, con il nord a recitare un ruolo marginale sui peggioramenti eventuali del tempo che avverranno. Tuttavia data la bassa predicibilità della situazione prevista non si possono escludere clamorose sorprese a poche ore dall’eventi, si prega pertanto di seguire tutti gli aggiornamenti.