Non v’era certo bisogno della prolungata fase di maltempo a cavallo delle feste natalizie per confermare quello che il 2010 ha mostrato fin dall’inizio, cioè un annata particolarmente favorevole ad abbondanti precipitazioni, non solo da ricondurre ad eventi estremi spesso localizzati, a cui siamo purtroppo abituati. Le grandi piogge non sono state peraltro una prerogativa solo dell’ultimo autunno, ma anche nei primi mesi dell’anno le precipitazioni erano risultate largamente superiori alla norma, specie a gennaio a febbraio. In attesa dei dati definitivi, i cumulati pluviometrici annuali sarebbero mediamente superiori del 15-20% rispetto alla norma.
Avremo modo di tracciare prossimamente un bilancio complessivo più compiuto di quest’annata straordinaria, ma in questo frangente ci concentriamo su quanto accaduto nelle ultime settimane: dopo il mese di novembre fortemente piovoso e di stampo prettamente autunnale, la situazione sembrava essersi sbloccata con dicembre, indirizzandosi verso un tipico contesto invernale che significa freddo, ma anche minori piogge nel complesso sull’Italia.
Il freddo è giunto, anche in maniera rilevante con picco esattamente a metà dicembre, ma dal giorno 17 fino alle festività natalizie è stato di un nuovo un “massacro” del maltempo, con precipitazioni considerevolmente copiose soprattutto sul Nord e sulla Toscana. Le piogge incessanti, unite allo scioglimento del manto nevoso a quote medie, hanno fatto rapidamente tornare l’allarme fiumi creando dissesti e smottamenti: l’incubo maltempo ha flagellato di nuovo soprattutto il Triveneto, tanto che in Friuli Venezia Giulia, dove si misurano le medie pluviometriche più elevate in un anno, si sono toccati picchi di precipitazione che non si vedevano addirittura da inizio novembre.
Considerando l’intero territorio nazionale, è stato calcolato che negli ultimi due mesi sarebbe caduta all’incirca la metà della pioggia che in genere cade in un anno intero: questo sta a significare che su certe zone una parte davvero rilevante dell’accumulo pluviometrico annuale si sia concentrato nell’ultimo periodo e stiamo parlando di un 2010 dove le piogge davvero non si sono quasi mai fatte desiderare.
Vale la pena, infine, analizzare le anomalie pluviometriche di novembre tracciate dal CNR: su una fetta importante del Nord Italia le piogge hanno superato la norma stagionale addirittura del 150-200%. Da rilevare anche le forti precipitazioni riscontrate sui versanti centro-meridionali tirrenici, con scostamenti fino al 150% dai valori tipici: non a caso, su Roma la pioggia novembrina ha toccato livelli molto prossimi, se non localmente superiori, ai record storici. In generale, durante il mese di novembre solo parte della costa marchigiana e la Puglia meridionale hanno avuto precipitazioni complessivamente nella norma durante il mese di novembre.