Ci siamo lasciati ponendo in evidenza quanto una fase moderatamente mite, a tratti persino calda, come quella riscontrata negli ultimi giorni del mese di marzo, potesse arrecare allo stesso tempo vantaggi e svantaggi alle colture agricole e non. Tra i primi annoverammo la progressione del ciclo biologico in tutte le colture, anche nelle varietà tardive; tra i secondi i rischi legati a repentini sbalzi termici, in grado di generare pericolosi fenomeni atmosferici come ad esempio la grandine.
Bene, osservando le ultime proiezioni dei modelli di previsione in nostro possesso, sembra delinearsi un periodo, riferito alla settimana oggi iniziata, favorevole agli accesi contrasti termici. È notizia di oggi il peggioramento che da domani a venerdì dovrebbe affacciarsi sulle nostre regioni, specialmente al Nord, con possibilità di forti temporali e qualche grandinata.
Una situazione che si preannuncia “normale”, in un canone dinamico così come imposto dalla stagione primaverile. Tuttavia bisognerà prestare attenzione in quanto il periodo in essere rappresenta, l’abbiamo ripetuto più volte, una tappa fondamentale per la futura produzione. Sia che si tratti di colture agricole che propriamente arboree. Fase vegetazionale nella quale è facile il danneggiamento fiorale così come delle parti erbacee (appena emesse) delle specie vegetali, soprattutto in occasione di violente grandinate, improvvisi colpi di vento o persino di rovesci estremamente intensi.
Raccomandiamo pertanto la giusta attenzione nei giorni che verranno, specie al Nord e nelle aree interne del Centro Sud, laddove potranno risultare più accesi i contrasti termici responsabili dei fenomeni sopra citati. Sul finire della settimana un nuovo peggioramento potrebbe interessare le regioni settentrionali, mentre al Centro Sud si affaccerebbe addirittura un anticipo d’estate, accompagnato non solo da temperature sopra media ma da tese correnti Sud orientali.
È chiaro che tali sbalzi termici possono determinare non pochi problemi nel normale ciclo vegetale, specie se a seguire dovesse manifestarsi un nuovo calo delle temperature. Allora si potrebbe correre il rischio di nuovi fenomeni temporaleschi, con pericolo per le colture. Ripetiamo comunque come il tutto rappresenti il normale percorso verso condizioni meteorologiche certamente più stabili, talvolta osservabili già nell’ultima decade del mese in corso. Non resta che attendere onde ricevere conferma o smentite.