Occhi puntati sulle regioni del Sud, dove la ferita perturbata che si è aperta fra il Basso Tirreno e lo Ionio, rischia di non cicatrizzarsi molto facilmente. In aperto contrasto con le regioni centro-settentrionali, dove il sole splenderà in modo sempre più convincente, sul Sud Italia e sulla Sicilia avremo un meteo dai connotati apertamente autunnali: colpa di un piccolo asse di saccatura in quota che, per quanto modesto, è sintomo di scenari talvolta particolarmente movimentati soprattutto in questo periodo.
I motivi del maltempo da tener d’occhio trovando ragion d’essere nel fatto che questo mulinello instabile, circondato dalle “forze anticicloniche”, è caratterizzato da un’evoluzione piuttosto lenta e rimane pressoché stazionario sulla medesima zona, andando così inevitabilmente a penalizzare, con il peso di precipitazioni importanti, le medesime zone. Inoltre, un fatto assolutamente non secondario da tenere presente è legato al fatto che quest’area di instabilità si auto alimenta per mezzo del calore tratto dalla superficie del mare: un’energia a disposizione non da poco, considerando che si misurano valori anche di 25-26 gradi.
Tutto questo carburante appare evidente con i mostri temporaleschi che si sviluppano di continuo in mare aperto, soprattutto nelle ore notturne: le prossime 24-36 ore saranno probabilmente quelle più difficili, con il rischio concretato prospettato dalle proiezioni ad alta risoluzione di uno sconfinamento di questi grossi ammassi temporaleschi in direzione dei versanti ionici della Calabria e soprattutto della Sicilia. Trattandosi di zone notoriamente soggette a ricorrenti eventi alluvioniali lampo, è bene tenere alta la guardia.