Chi più chi meno, chi per niente, questa Estate ha visto transitare un temporale. L’Italia si sa che è ampia soprattutto in latitudine, e ha un clima che presenta notevoli diversità.
La stagione più piovosa dell’anno è l’Estate per le Alpi e parte delle Prealpi, mentre nella Penisola e le Isole, la Liguria compresa, questa è la stagione meno piovosa. In alcune zone della Sardegna e della Sicilia in tutta l’Estate le medie di piovosità sono di 15/20 millimetri appena.
Pertanto, avere temporali al Nord Italia, specie nelle zone pedemontane è normale durante l’Estate, ed in questo periodo dell’anno, quando il suolo raggiunge le temperature più elevate, e l’umidità è molto elevata, è appena sufficiente un impulso d’aria fredda per generare la formazione di temporali.
I temporali più violenti e diffusi della giornata di ieri e parte di questa notte, si sono avuti, però in Valle Padana, nel lato nord del Po, il più soggetto ai temporali in questo periodo. In questa zona la vicinanza delle Alpi, da dove scende l’aria fresca oceanica ne favorisce la loro formazione.
In questa area osserviamo i temporali con la maggiore produzione di fulmini.
In questo periodo i temporali sono intensi per una serie di concause: le due principali sono il calore e l’umidità dell’aria, mentre l’innesco è dato dall’aria fredda in quota.
I temporali possono essere intensi anche in altre zone, non solo al Nord, ma sono necessarie le condizioni ideali per la genesi di tali fenomeni.
Abbiamo visto i potenti nubifragi nella Penisola, quest’anno più frequenti di altri anni, e direi sono assolutamente da segnalare quelli visti domenica in Sardegna, dove in alcune zone, in poco più di un’ora, sono caduti 90 millimetri di pioggia.
La tipicità dei temporali estivi è la loro elevata attività elettrica, ovvero producono molti fulmini, e poi l’intensità dei rovesci che possono essere simil monsonici, o come si dice in gergo giornalistico, producono delle “bombe d’acqua”.