Il supposto rimane sempre questo. Il modello sopra riportato pur di natura deterministica, può essere riletto tramite una selezione riguardante la teoria dei grandi numeri.
“Lanciando un dado, dopo x tentativi, per quante volte si è mostrata la stessa faccia?”
La questione potrebbe, teoricamente essere risolta nel seguente modo: 16 lanci e per tre volte è uscito il numero 3.
Detta così e poi trasposto il discorso nella griglia caotica dell’atmosfera, questo “assunto” potrebbe avere valore pressoché uguale a 0.
Ritornando però alla “tecnica dell’attrattore”, applicata in un modello matematico di previsione anche long range, possiamo dire e riassumere la questione in questa maniera:
“Per quante volte, data una condizione iniziale di analisi, tale modello, rivisitato attraverso una configurazione geometrica, ha puntato e percorso lo stesso itinerario?”.
Date 10 uscite delle “Global Forecast” ben 6 hanno indicato una “frequentazione” , nelle ipotetiche rette tracciabili su detta figura, intersecabile in un periodo temporale che viene individuato tra il 18/22 del c.m.
Ciò, statisticamente, potrebbe indicare che X soluzioni quantistiche, previste per altrettanti X runs previsionali, hanno portato un risultato pressoché simile.
Non stiamo discutendo circa la “certezza” che questo evento e qui parliamo di possibilità che si possa presentare un netto cambiamento delle “circostanze atmosferiche” in riferimento alle suddette date si verifichi nelle modalità sopra descritte; ma di una indicazione (attrattore) che disegna dei punti molto frequentati proprio per quel periodo.
I contorni della “figura” restano sempre dilatati, quindi teorizzabili ed estrapolabili attraverso un discorso deterministico; mentre “gli intrecci” li abbiamo ridotti in termini di “frequenze probabili”.
Per chi ama la semplicità… potremmo dire che dal 15/16 del mese corrente e con gradualità, si dovrebbe avere un’ ipotetica ridistribuzione barica nel comparto europeo. Ristrutturazione che vedrebbe l’ HP Atlantico nuovamente, dopo un periodo di stasi sull’Europa centrale, dirigere la sua spinta dinamica più ad occidente e permettere ad una “profonda gola” (saccatura del vortice polare) di raggiungere il Mediterraneo centrale.
Ne scaturirebbe, di logica, una decisa avvezione fredda con conseguente riaffermazione degli schemi più classici invernali.
Il periodo che stiamo attraversando che ci porterà ad una fase temporanea di “riattivazione” dei flussi atlantici, si presenta molto dinamica, nonostante vengano disegnati scenari “poco consoni” per la stagione, e capace di “svincolarsi” da una situazione che aveva acquisito, in qualche maniera, dei caratteri di persistenza. Persistenza di flussi caldi e di depressioni mediterranee in rapida successione tra loro.
Il settore dell’Europa settentrionale e nord orientale, nonostante i timori di molti, è attualmente freddo e lo rimarrà; dobbiamo solo attendere la giusta mossa di uno dei “condizionatori” atmosferici: L’anticiclone delle Azzorre.