Nell’ultimo periodo, in più di un’occasione, abbiamo sottolineato quanto sia importante il periodo in essere per il normale sviluppo biologico delle colture agricole e non. Una fase durante la quale il clima, intenso nei suoi principali elementi, recita un ruolo da protagonista sia direttamente che indirettamente.
Gli ultimi giorni hanno visto una crescita esponenziale degli indici d’instabilità atmosferica, con conseguente sviluppo di fenomeni atmosferici violenti quali temporali (accompagnati da rovesci e colpi di vento) e locali grandinate. Una situazione che pare destinata a protrarsi anche nei prossimi giorni, con probabile ulteriore accanimento per via dell’aria più fresca in arrivo dai quadranti Nord occidentali.
Una condizione che non farà altro che acuire i contrasti termici tra l’aria più calda data dal riscaldamento mattutino da parte del sole e quella più fresca attesa. Lecito attendersi pertanto lo sviluppo di nuove ed intense celle temporalesche che, a macchia di leopardo, andranno a colpire vaste zone della Penisola. Da Nord a Sud.
Conseguenze ipotizzabili sono sia i danni diretti alle colture, dovuti ad esempio alla grandine a agli stessi rovesci di pioggia particolarmente intensi (ad esempio con allettamento delle parti erbacee), che quelli indiretti, ossia il verificarsi di condizioni climatiche ideali allo sviluppo di agenti patogeni come ad esempio quelli fungini.
Da non trascurare inoltre, come detto nel corso dell’ultimo editoriale, lo sviluppo delle specie spontanee talvolta infestanti, in grado di competere per acqua ed elementi nutritivi ma anche di svolgere un ruolo fondamentale come quello di vettori secondari per lo sviluppo di agenti patogeni a ciclo vitale interspecifico.
Ecco allora che diviene quanto mai importante il costante monitoraggio colturale da parte degli addetti ai lavori. Esistono difatti una serie di rimedi a carattere preventivo che possono scongiurare problemi ben più gravi che andrebbero inevitabilmente a ripercuotersi successivamente in fase di produzione.