Le correnti atlantiche dominano la scena sulla nostra Penisola, mantenendo un clima che, nel complesso, si addice più all’autunno invece che a Febbraio, mese che in genere riserva rigori invernali di assoluto rilievo, in particolare al Centro-Sud.
Il flusso con componente occidentale mantiene il freddo invernale lontano dai nostri territori, seppure, in occasione degli intensi passaggi perturbati, si verifichi il transito d’aria piuttosto fredda, specie alle quote medio-alte della troposfera.
Questo è proprio il caso di oggi, con una perturbazione che, alimentata da un nucleo d’aria fredda, porta la neve a quote piuttosto basse sul Nord-Ovest; nulla d’anomalo per il periodo, anzi una situazione in vecchio stile, quando le frequenti perturbazioni atlantiche portavano facilmente la neve fino a quote localmente di pianura, specie sul Piemonte, senza necessariamente un flusso d’aria rigida continentale pre-esistente (cuscinetto freddo).
Dall’inizio del 2008 il vero inverno si è mostrato piuttosto intimidito dalle nostre parti, tarda a far sentire la propria voce dopo un mese di Dicembre, al contrario, assai freddo e instabile. Già dal mese di Gennaio sono subentrate, a tratti, le correnti atlantiche ed anche attualmente viviamo una temporanea parentesi di flusso oceanico, il quale trascina una serie di perturbazioni fin sul nostro Paese.
Il flusso perturbato da ovest, in queste situazioni configurative, porta di norma i maggiori frutti sulle regioni settentrionali, che risentono delle maggiori precipitazioni, con annesse abbondanti nevicate sulle Alpi. Seppure con un Atlantico a singhiozzo nelle ultime 4 settimane, le perturbazioni giunte finora sono riuscite a scaricare apporti nevosi sulle Alpi tutt’altro che trascurabili, sicuramente superiori a quelli mediamente censiti negli ultimi due inverni.
Lo scenario odierno mostra, come già anticipato, un nuovo passaggio perturbato, il più intenso della serie iniziata sul finire della scorsa settimana; la perturbazione, che avanza lungo la Penisola, è collegata ad un nucleo ciclonico a carattere freddo alle quote superiori dell’atmosfera (isoterme alla quota isobarica di 500 hPa che si approssimano ai -30°C).
Il Nord risente in maniera più decisa dell’ingresso della parte più consistente del compatto sistema frontale, con i fenomeni a carattere diffuso che favoriscono un clima decisamente invernale: l’aria fredda in quota (“polo freddo” in ingresso dalle Alpi Occidentali), associata alle intense precipitazioni, comporta un deciso calo dello zero termico e del limite delle precipitazioni nevose.
Sul Piemonte nelle ultime ore si registrano nevicate fino a quote basse, anche ai limiti di alcune zone di pianura. Le precipitazioni solide sono giunte su Cuneo, mentre persino a Torino la pioggia copiosa si è trasformata in fiocchi sempre più consistenti, grazie al travaso verso il basso dell’aria più fredda presente in quota, in attesa di un miglioramento piuttosto imminente.
Situazione ben differente sul resto d’Italia, che risente delle tiepide correnti pre-frontali, le quali portano un “respiro primaverile”, più accentuato fra il medio Adriatico, il Sud e le due Isole Maggiori (punte di 18-20 gradi).
Le condizioni meteo sono peggiorate anche sulle regioni centro-settentrionali tirreniche, con aree temporalesche persino grandingene, più attive fra Liguria (pioggia a dirotto sulla Riviera centro-orientale e quota neve in abbassamento sull’entroterra), Toscana ed Umbria; attualmente, una linea temporalesca ha raggiunto la Corsica ed è in procinto di spingersi verso la Sardegna nord-occidentale.
Come evidente dalla cartina in alto, la fase di maltempo proseguirà ancora per le prossime ore prevalentemente al Nord e sulle regioni centro-settentrionali tirreniche, seppure con un miglioramento già dalle prossime ore su Val d’Aosta (proseguiranno le nevicate a quote basse sui rilievi confinali), Piemonte e Ponente Ligure.
Nella giornata di domani, il nucleo ciclonico, sempre più distaccato dal flusso principale oceanico, proseguirà la propria strada verso il medio versante adriatico ed il Sud, con l’instabilità che tenderà a concentrarsi su queste ultime zone. Nel contempo, un promontorio anticiclonico avanzerà verso il Mediterraneo Occidentale, impedendo nuovi ingressi perturbati legati al flusso oceanico e garantendo condizioni meteo soleggiate per buona parte dei restanti giorni della settimana.