La breve pausa del week-end sta già cedendo spazio all’azione di un fronte perturbato atlantico, i cui effetti si stanno principalmente mostrando al Nord, con precipitazioni a carattere sparso. La perturbazione è sospinta da aria mite, con nevicate confinate a quote inevitabilmente elevate. Cosa sta accadendo a larga scala sull’Europa? In cabina di regia atlantica insiste ancora una vasta ruota depressionaria composta da una serie di profondi minimi di bassa pressione.
Il nocciolo ciclonico, attualmente sulle Isole Britanniche, è quello a cui dobbiamo guardare con maggiore attenzione, in quanto punterà rapidamente l’Arco Alpino, per poi slegarsi dalla circolazione atlantica e vagare, tra martedì e mercoledì, come una trottola tra i Balcani e le nostre regioni adriatiche. Inizierà in tal modo un severo cambio di circolazione, dettato dall’improvvisa chiusura della porta atlantica.
Attualmente le perturbazioni atlantiche non sono in grado di viaggiare a latitudini elevate, per l’opposizione di una struttura forte di alta pressione sulla Russia, che si espande col suo ramo più occidentale verso le aree orientali e settentrionali scandinave. Tale anticiclone sta assumendo caratteristiche termiche, ovvero si sta potenziando al suolo consentendo un graduale abbassamento termico sulla Russia, dopo un lungo periodo di notevole mitezza. L’alta pressione russa approfitterà poi del concomitante blocco della circolazione atlantica alle nostre latitudini per inviare il proprio messaggio freddo invernale fin sull’Italia, ma di questo avrete potuto leggere nei numerosi approfondimenti usciti quest’oggi e negli scorsi giorni.
Tornando alla situazione odierna, il ramo perturbato più intenso è quello proteso sull’Ovest Europa, mentre sul Nord Italia sta agendo una perturbazione coadiuvata da un flusso di correnti molto miti sud/occidentali. L’anticiclone che si era timidamente inserito sul Mediterraneo non ha ceduto di schianto e dal Satellite si può apprezzare come la serenità del cielo sia stata invece predominante si gran parte delle regioni centro-meridionali, a parte la nuvolaglia medio-bassa addossata sui versanti tirrenici.
Naturalmente, l’addossamento del vortice freddo sulle Alpi, atteso nella giornata di domani, creerà le condizioni per un maggiore cedimento barico sui mari italiani, con un veloce impulso instabile che marcerà rapidamente sul Centro-Sud, seguito pertanto da correnti nord-occidentali post-frontali d’aria più fresca e più in generale da una vivace ventilazione che accorrerà per il minimo barico in discesa lungo l’Adriatico. Avremo quindi condizioni meteo dinamiche, nonostante il mancato ingresso diretto sull’Italia del vortice freddo di bassa pressione, ma la successiva tregua di bel tempo sarà poi caratterizzata dal lento approssimarsi dell’avanguardia d’aria fredda dalla Russia, che promette scintille e che seguiremo con attenzione nel suo viaggio continentale.