L’influenza instabile dai Balcani è stata assai sbrigativa sulle regioni settentrionali, ma ha comunque fatto modo di far sentire la sua impronta. Tutto è scaturito da un violento contrasto di masse d’aria diverse, fra l’aria umida richiamata dall’Adriatico e quella di aria più fresca e secca in alta quota, sopraggiunta dai versanti nord-alpini. E’ così saltato il coperchio dell’instabilità, con lo sviluppo di alcune celle temporalesche che, dalla Val Padana centro-orientale, si sono rapidamente estese verso ovest, sospinte da venti molto sostenuti orientali, come raramente accade sul cuore delle pianure del Nord.
Colpi di vento molto intensi, soprattutto in corrispondenza delle situazioni temporalesche locali (che poi sono andate scemando in nottata), con raffiche capaci di raggiungere punte di 60-80 km/h. La Bora ha imperversato violentissima per alcune ore su Trieste, rammentando la tremenda tempesta risalente allo scorso 1° marzo. Il vento non ha raggiunto quei picchi così estremi, ma al Molo Bandiera si sono comunque sfiorati, nella serata di ieri, i 130 km/h.
Motovedette della Guardia costiera di Trieste e di Monfalcone (Gorizia) hanno dovuto soccorrere diverse imbarcazioni ed un surfista in difficoltà al largo del porticciolo di Barcola, a circa un miglio dalla costa. Altri interventi per salvare una barca a vela con sei persone a bordo, di cui due rimaste ferite, che era in balia delle onde tra Lignano Sabbiadoro (Udine) e Caorle (VE). Sul molo di Caorle, un’ambulanza del 118 attendeva i feriti. Tutto l’Adriatico ha subito l’azione della Bora e dalla Tramontana, con le mareggiate sulle coste esposte.