La svolta stagionale è sopraggiunta in maniera davvero repentina e traumatica, con i primi violenti temporali, talvolta inattesi, che hanno investito buona parte del Centro-Nord e della Sardegna. Non appena l’avanguardia dell’aria più fredda in quota ha iniziato a metter piede sul Mediterraneo Occidentale, si sono aperte le danze ed è iniziato uno show temporalesco molto suggestivo da seguire.
Il caldo umido, ancora principale protagonista della giornata di ieri, ha fatto da scintilla alimentando e rigenerando le strutture temporalesche, che si sono localmente evolute in supercelle sul mare aperto. A seguito dei temporali del mattino fra Liguria e soprattutto Lombardia, le condizioni meteo si sono evolute verso un marcato peggioramento nella seconda parte della giornata.
Una prima sfuriata temporalesca ha investito le pianure del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, ma è soprattutto il Centro Italia che ha subito gli effetti più diretti del peggioramento, grazie al concorso di più celle convettive, di cui alcune provenienti dal mare ed altre generatesi sulla terraferma.
Le zone tirreniche sono state fra le aree più colpite, con i fenomeni temporaleschi che dal pomeriggio hanno interessato gran parte della Toscana (47 millimetri ad Arezzo) e dell’Umbria, mentre nelle ore successive i temporali hanno investito anche Roma, spingendosi fin verso parte della Campania nelle ore serali. In molte zone non si sono raggiunti accumuli ingenti, per la rapidità dei passaggi temporaleschi.
L’anteprima del maltempo aveva poco prima interessato la Sardegna, ove è giunta nel primo pomeriggio una vastissima area temporalesca proveniente dalle Baleari. La parte settentrionale dell’Isola è stata interessata da fenomeni di violenza inaudita, che hanno creato non pochi disagi e danni.
Sulla Riviera del Corallo (Alghero) e sulla Nurra l’episodio precipitativo è stato accompagnato da imponenti raffiche di vento, probabilmente con picchi superiori ai 120/130 km/h. Non si è certo trattato tecnicamente di un uragano o di un ciclone, come da notizie diffuse a mezzo stampa con citazione di relativi centri meteorologici, a supporto di una tesi tuttavia così bislacca.
Non vi sono nemmeno prove del passaggio di trombe d’aria, nonostante l’aeroporto di Alghero Fertilia abbia subìto pesanti danni, che hanno costretto ad un’inevitabile chiusura dello scalo fino a questa mattina. Probabilmente si è trattato di violentissimi episodi generati dal temporale stesso, ovvero i cosiddetti “downburst”, fenomeno contraddistinto da una massa d’aria in rapida discesa dalle nube temporalesca che, una volta giunta sul suolo, tende ad espandersi con violenza in varie direzioni.
Anche se in Sardegna non transitava una perturbazione dall’ormai lontano inizio Giugno, non vi era certo la necessità di mettere in circolazione notizie prive di fondamento e gonfiare un evento tuttavia d’indubbia rilevanza. Nella notte nuovi temporali, lungo l’ingresso frontale freddo, hanno interessato più direttamente la Sardegna Meridionale, ponendo fine al lungo periodo d’assenza di piogge anche in queste zone.
Intanto il week-end inizia sotto i peggiori auspici, con l’autunno pronto ad impadronirsi definitivamente dell’intera Penisola. Temporali cattivi stanno colpendo le coste della Campania e l’Alta Toscana, mentre sul Nord appare al momento più smorzato il marcato peggioramento, cui seguirà l’arrivo della neve sulle Alpi.