Il meteo non promette nulla di buono, nonostante un lieve miglioramento: la situazione generale vede come protagonista una vasta circolazione ciclonica di natura nord-atlantica, pienamente attiva sul comparto occidentale europeo, con progressivo isolamento di un vortice in corrispondenza della Penisola Iberica. Questa chiusura in cut-off della saccatura non favorirà certo un’evoluzione celere degli scenari perturbati sul Mediterraneo, già peraltro rallentati da un tenace anticiclone sub-tropicale proteso verso i Balcani ed il Mare di Nero.
Ci attende una fase di stallo, anche perché la culla perturbata iberica appare particolarmente vivace e ancora ben lungi dall’esaurirsi, in quanto peraltro recentemente alimentata da impulsi artici che hanno portato scenari invernali sulla Penisola Scandinava e sulla Scozia, dove la neve è caduta fino a quote piuttosto basse.
Ad aria fredda che scende corrisponde aria più calda che sale e, normalmente, quando una depressione staziona sull’Iberia è proprio il nostro Paese a risentire dell’azione di correnti nord-africane. Lo scirocco soffia su gran parte d’Italia, favorendo un clima particolarmente mite al Sud e sulle due Isole: punte di oltre 20 gradi si sono misurate soprattutto sulle Isole Maggiori, ove non sono mancati ampi sprazzi di sereno.
Prevalente variabilità con affollamento di nubi al Centro-Nord a parte schiarite sui settori adriatici: poche le precipitazioni, anche perché tale coltre nuvolosa era legata ai residui di quella stessa perturbazione che ha sfogato i massimi effetti domenica, impossibilitata a proseguire nel proprio moto verso levante. La circolazione resta meridionale e sarà ancora il Settentrione a subire probabilmente gli effetti più perturbati dei prossimi assalti piovosi in marcia da ovest.