GOCCIA FREDDA EUROPEA – Il comparto centro-orientale del Continente rimane ancora soggiogato all’influenza di una circolazione ciclonica maggiormente strutturata in quota, colma d’aria fresca. L’area depressionaria, in progressivo sfilacciamento, non è altro che quel che rimane di quella notevole ferita ciclonica che, tra fine maggio ed inizio giugno, ha determinato maltempo e clima freddo per il periodo. Una seconda figura ciclonica, anch’essa una goccia fredda, la ritroviamo sulla Penisola Scandinava. Nel frattempo, l’estate sembra partita per l’Europa Occidentale, ove è tornato a prevalere il bel tempo per via di un’espansione dell’anticiclone oceanico, che si avvale d’aria più calda in risalita sulla Penisola Iberica. I massimi barici stazionano sul Regno Unito, chiudendo la strada ad eventuali inserimenti perturbati dall’Atlantico.
ANCORA ACQUAZZONI – L’anticiclone stenta a conquistare il Mediterraneo Centrale e l’Italia, che risentono pertanto dell’influenza, seppure più marginale, della depressione europea citata in precedenza. Ciò determina condizioni di variabilità, maggiormente esaltate nelle ore più calde quando il riscaldamento solare fornisce quella energia necessaria ad intensificare i moti convettivi e quindi la formazione di cumulonembi a sviluppo verticale, da cui scaturiscono temporali. Come già accaduto ieri, l’instabilità termoconvettiva è risulta più vivace sulle regioni centro-meridionali, non solo sulle zone dell’entroterra ma anche localmente con sconfinamenti fin sui litorali. I temporali hanno riguardato anche la Sardegna ed in modo più isolato le Prealpi Centro-Orientali.