La tempesta tropicale Sinlaku sta concludendo la sua vita sulle acque del Pacifico Occidentale, ormai allontanatasi dal Giappone (alle 0 GMT era centrata a 34,9°N 142,1°E), non prima di avere avuto effetti diversi, ma spesso devastanti, in parecchi paesi dell’Asia Orientale. Tremendo è stato l’impatto su Taiwan nello scorso weekend, con accumuli fino a oltre 1000 mm in alcune stazioni montuose. Almeno 14 le vittime, cui vanno aggiunti 7 dispersi, delle alluvioni, che hanno causato la distruzione di strade, ponti, case, alberghi. Minimi invece i danni in Cina orientale, dove tuttavia migliaia di persone sono state temporaneamente evacuate.
Anche il Giappone ha sperimentato la violenza di Sinlaku. Le isole Ryukyu, compresa Okinawa, sono state bersagliate dalle piogge intense e dal vento forte soprattutto tra mercoledì e giovedì. Tanegashima ha registrato 213 mm tra le 18 GMT di martedì e la stessa ora di giovedì, Naze nello stesso periodo ne ha registrati 205, ma ne aveva registrati già 160 nelle 72 ore precedenti. Tra giovedì sera e venerdì, Sinlaku ha interessato il sud del Giappone, producendo accumuli piovosi localmente elevatissimi, grazie alla decisiva influenza dell’orografia.
Shionomisaki ha registrato 135 mm tra le 18 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì, mentre ne aveva registrati già 160 nelle 96 ore precedenti. Oshima ha ricevuto 151 mm venerdì, dopo i 21 di giovedì. Owase ha registrato ben 789 mm tra le 18 GMT di mercoledì e la stessa ora di venerdì, di cui 768 in sole 30 ore; qui vi sono stati migliaia di evacuati. Miyazaki, già lasciata dalle piogge venerdì, aveva però registrato 317 mm tra le 18 GMT di martedì e la stessa ora di giovedì. 40 mm a Tokyo tra le 12 GMT di venerdì e la stessa ora di sabato. La raffica di vento più forte (113 km/h) è stata registrata a Shionomisaki.
L’attenzione, nel Pacifico Occidentale, è ora puntata sulla tempesta tropicale Hagupit, in procinto di passare allo status di tifone. Sabato alle 12 GMT Hagupit era centrata a 14,5°N 128,9°E, a est dell’isola di Luzon, e si muoveva verso ovest-nordovest a 24 km/h, accompagnata da venti sostenuti fino a 100 km/h, con raffiche a 135 km/h. Hagupit è destinata, secondo le previsioni, a rinforzare, muovendosi su acque molto calde, diventando tifone di categoria 1 già nelle prime ore (ora GMT) di domenica e raggiungendo la categoria 2 lunedì. Il tifone dovrebbe spostarsi verso nordovest, probabilmente evitando l’impatto diretto con le Filippine, anche se su Luzon, in particolare sul nord dell’isola, il suo passaggio avrà certamente effetti.