A destare maggiore preoccupazione è l’emergenza idrica. Da oltre tre mesi molte zone, ad esempio diverse aree laziali, non ricevono un calibrato apporto pluviometrico, con pesanti danni alla vegetazione ed alle falde acquifere.
Osservando l’andamento degli index in questi giorni, assieme alle evoluzioni proposte dalle carte sinottiche, appare possibile una via di fuga da un trend siccitoso e gravoso. Molto meglio è restare cauti, senza descrivere scenari oltre modo propositivi che darebbero vita, più che ad una previsione, ad un rischioso volo pindarico tra le mille difficoltà interpretative.
Negli ultimi editoriali, nonostante la continua proposizione da parte dei modelli di piogge incombenti (spesso ritrattate nelle ultime ore), purtroppo localizzate solo in alcune aree (vedi alta Toscana), abbiamo sottolineato l’importanza dei movimenti anticiclonici in un ambiente barico che, a tratti, rasentava la semi-zonalità, con fiacche ondulazioni entro le quali, di tanto in tanto, si è inserito qualche refolo umido e qualche breve goccia fredda.
Di vero e proprio peggioramento nemmeno l’ombra.
L’analisi teleconnettiva ha evidenziato, per l’Europa, alcuni fattori in particolare:
Qbo: ormai in fase negativa (Qbo-), con valori record in Agosto.
SST atlantiche: sulle coste europee in fase negativa.
Sp: scandinavian pattern negativo.
Nonostante una azione di Sp(-) c’è stato un flusso atlantico bloccato, purtroppo per diversi motivi, tra i quali una Qbo orientale, con la risposta azzorriana che non ha tardato a proporsi in grande spolvero.
In questo contesto, seppur per breve tempo, si è anche riproposta la depressione iberico-portoghese.
Le piogge avutesi in questi giorni sono il frutto di una combinazione tra aria fresca-suolo caldo, con quasi esclusivamente precipitazioni di natura convettiva, anche post-frontale.
Nei prossimi giorni sarà probabile assistere ad un ritorno dello Scandinavian Pattern positivo, grazie alla duplice azione da W e da E; l’Hp azzorriano risalirà verso nord mentre aria calda si proporrà in meridianizzazione da SE verso N/NW.
Si formerà un pattern abbastanza robusto che potrà contribuire alla discesa di nuclei di aria fredda in stile cut-off; per il proseguo del mese non sembra essere possibile una ondulazione di tipo atlantico con piogge regolari e ben distribuite anche se le azioni fresche ed instabili potranno apportare, allo stesso modo, accumuli pluviometrici in diverse zone.
Data la tendenza ad imporsi dello Sp(+), in unione con la Qbo(-) e l’azione di blocking da parte dell’Hp azzorriano, è verosimile prospettare una prima irruzione fredda, probabilmente di tipo retrogrado-continentale, già entro la 1°/2° decade di ottobre.
Torneremo con maggiore precisione ad analizzare la situazione.