Italia, o Europa, terre di profonde anomalie climatiche. Potrebbe essere il titolo d’apertura d’una delle tante, autorevoli, ricerche scientifiche che, nell’intento di capirne i motivi, studiano attentamente le variazioni al tempo attualmente in atto. Estremi termici, fenomeni talvolta violenti. Insomma, il “tranquillo” bacino flusso Atlantico è stato progressivamente sostituito dalle turbolenti correnti Meridionali o Settentrionali. Che, a fasi più o meno alterne, portano grandi masse d’aria di natura opposta da Nord a Sud e viceversa.
Un altro vocabolo entra a far parte del linguaggio comune. Persistenza. Già, perché certe configurazioni bariche, pur alternandosi, portano determinati risultati sempre nelle stesse zone. Capita così che l’Italia si trovi a dover fare i conti con fasi anticicloniche durature, tanto che il deficit idrico, in molte zone, raggiunge livelli mai toccati prima d’oggi. Capita poi che, quando arrivano le precipitazioni, si presentano violente e mal distribuite sul territorio nazionale.
Situazioni estreme, l’ultima è tuttora in atto e sotto gli occhi di tutti. Anche dei più distratti. Si và difatti concludendo un mese d’ottobre assolutamente sopra media dal punto di vista delle temperature. In special modo l’ultima settimana, durante la quale l’alta pressione proveniente dal Nord Africa, ha portato valori addirittura oltre la media di 8-10 gradi. Ed ora? Beh, in molti sostengono una teoria della compensazione climatica, le cui basi scientifiche son tutte da dimostrare ma che spesso, come accadrà a breve, trova terreno fertile nella realtà.
Stiamo assistendo quindi ad un progressivo cambiamento delle condizioni meteorologiche, visibile ieri, più oggi, per poi traboccare nei prossimi giorni. Sulla Scandinavia si fa strada una vasta depressione alimentata da aria assai fredda di origine Artico-Marittima. Il ponte di alta pressione tra Azzorre e Groenlandese, porterà una colata gelida prima sul Centro Europa poi, velocemente, in direzione della Penisola Ellenica. Ad onor del vero, un antipasto, proprio sulla Grecia, è in atto dalla giornata di ieri, con isolamento di una goccia fredda in quota alimentata da aria fredda di provenienza Settentrionale.
Correnti che, ruotando dai quadranti orientali, hanno raggiunto il basso Adriatico e lo Ionio, portando un diffuso calo termico, i cui effetti saranno validi anche per la giornata odierna. Temperature che sono leggermente calate anche sul resto del Paese, in modo più contenuto, tuttavia ancora in regime di alta pressione.
Situazione generale:l’Italia risulta interessata da un campo di alta pressione di chiara origine subtropicale, il cui baricentro và portandosi verso Sudovest. Si assiste difatti all’indebolimento dei lati orientale e Settentrionale, ad opera di azioni depressionarie ben individuabili. La più importante è certamente quella Scandinava, che oggi andrà ad isolare un vasto minimo di pressione in prossimità della Germania, raggiungendo, con l’avanguardia nuvolosa, il nostro arco alpino.
Previsto quindi, è già osservabile, un aumento delle nubi ad iniziare dai settori occidentali del Nord, laddove, in serata, potrebbero giungere delle deboli precipitazioni, in particolare sui rilievi alpini valdostani, piemontesi, alto lombardi e sul Ponente Ligure. La neve cadrà ancora a quote piuttosto elevate.
Sul resto del Paese avremo generali condizioni di tempo stabile, specie sul settore Adriatico, mentre sul Tirreno giungeranno, in serata, nubi stratifiche, peraltro innocue. Qualche addensamento anche al Sud, specie su Calabria e Puglia, ma non sono attese precipitazioni. I venti saranno ancora deboli di direzione variabile e solo sullo Ionio proverranno ancora da Nordest.