Il modello in questione è quello UKMO per il primo di luglio e che evidenzia, come altre emissioni previsionali, tra cui ECMWF, un ritorno in “grande stile” , dopo un’interludio anticiclonico sulla nostra Penisola, delle correnti di provenienza atlantica.
Il modello rielaborato, che tramite un tratto in nero, ricostruisce la circolazione a 500 hpa, evidenzia come questo “polmone oceanico” sia una costante nelle emissioni numeriche.
Ultimamente abbiamo sentito spesso la parola “estate in fase di decollo”, ma sembra più un incoraggiamento, una sorta di scongiuro, che una reale ed asettica lettura dei modelli.
A metà della settimana p.v., dopo il cedimento della struttura altopressoria di matrice sub-tropicale, le correnti zonali, torneranno a farci visita, portando un “carico” notevole di umidità e di aria non “rovente”, ma più instabile.
Sempre dal modello rielaborato, retta in blu, si scorge un graduale cedimento dei GPT (geopotenziali) sul bacino occidentale del Mediterraneo che si dispongono tramite una non marcata circolazione antioraria.
Quindi si prospetta un ricambio d’aria e, sempre per detto periodo, una situazione favorevole a manifestazioni temporalesche sulle zone padane centro-occidentali e nord-orientali.
Dalla disposizione a 500 hpa, sembra anche possibile un coinvolgimento delle regioni centro-settentrionali tirreniche, segnatamente alle zone interne, con un discreta possibilità di assistere a delle manifestazioni temporalesche.
Rimane, sempre nel più lungo termine, una possibilità che potrebbe riportare, quando la fase zonale si indebolirà, a nuove pulsazioni dinamiche dell’Hp delle Azzorre verso latitudini più settentrionali.
Siamo quindi arrivati alla fase più calda dell’estate, ma rimangono ancora tutte intatte le possibili azioni di disturbo provenienti dal nord Europa.
Pur trattandosi di una “nuova revisione” dei modelli (subentro della zonalità) dobbiamo mettere in “preventivo” tutte le possibili ed accidentali conseguenze che essa potrà arrecare sullo sviluppo della stagione in corso.