Siamo ormai in dirittura d’arrivo ed il nocciolo freddo sta scendendo a gran velocità dalla Scandinavia verso sud, arricchendosi di una fredda componente continentale che nelle prossime ore si riverserà sui Balcani e sulla Penisola.
Osservando il satellite notiamo nei settori occidentali la comparsa della perturbazione atlantica che impattando con la barriera gelida ad est non ha potuto che scivolare lungo i binari tracciati del getto polare; la nuvolosità è aumentata notevolmente sul Tirreno e l’ingresso prossimo del ramo caldo, ormai sul confine alpino, condizionerà maggiormente il tempo delle aree citate ieri (Liguria, Alta Toscana, medio Tirreno, Sardegna) con una situazione da sbarramento sulle Alpi, le prime a risentire dell’afflusso freddo in arrivo.
Questo moto baroclino fungerà da esca per la depressione artica che sarà supplita nel suo iter meridiano dal blocco sub-tropicale atlantico e da un’alta pressione russo-scandinava in espansione sino ai bassi strati; le due figure tenteranno anche un abbraccio sinottico che non dovrebbe realizzarsi per via di una ripresa dell’attività polare (situazione da seguire).
Dal pomeriggio/sera di Martedì 17 debutteranno i venti di Bora al nord con possibili fiocchi al nord-est ( specie Emilia-Romagna) ma l’estrazione di quest’aria sarà secca per gran parte del settentrione che si troverà presto sotto una lieve condotta favonica nei settori alpini e cuneo gelido in Pianura Padana.
Diverso lo sviluppo per il centro-sud peninsulare grazie all’azione del vortice che insisterà sul medio-basso adriatico dalle prime ore di Mercoledì 18 con nevicate che insisteranno su Abruzzo, Irpinia, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. I fiocchi/gragnola saranno possibili anche Napoli, specie nel quartiere più alto del Vomero, se persisteranno le precipitazioni.
Sul versante tirrenico la giornata di domani potrebbe segnalare qualche debole nevicata dovuta allo scorrimento umido da SW mentre dalla notte/mattina di Mercoledì la spinta da nord-est dovrebbe accelerare il flusso caldo meridionale con in arrivo precipitazioni più consistenti per Toscana/Umbria e Lazio, in veloce spostamento verso sud.
La retrogressione polare è giusto dire che si insinuerà nella nostra Penisola poiché le isobare della saccatura curveranno sino a disporsi in posizione parallela e lo stesso movimento osserveranno, in un primo momento, i minimi secondari; questo atteggiamento unito ad un propositivo ingresso del settore orientale della goccia fredda potrebbe promuovere un maggior stazionamento delle precipitazioni, con la formazione di un plausibile minimo ad occhiale tra medio Tirreno ed Adriatico. Se il nucleo freddo rallenterà il suo scivolamento verso lo Jonio irrompendo di qualche chilometro in più sul Tirreno, le zone ad ovest potranno ricevere fenomeni nevosi più estesi e duraturi, in particolare sul Lazio/Basso Lazio.
Per altro già la giornata di domani si presenta interessante per alcune zone della Toscana e del Lazio a causa della convergenza umida che scorrerà in un contesto freddo seppur mitigato dal flusso sud-occidentale; questo ingresso generato della debole depressione sul bordo orientale del getto disporrebbe dei mezzi per creare un piccolo fronte di tipo pre-frontale che acutizzerebbe il buco pressorio a ponente, con possibilità di spostare leggermente più ad ovest l’azione vorticosa in quota.
Domani torneremo per concludere questa interessante analisi sinottica che produrrà, con buone probabilità, nevicate diffuse e copiose.
Concludiamo osservando, in linea con quanto espresso nei giorni scorsi www.meteogiornale.it/news/read.php?id=19615, l’evento retrogrado in questione e le future dinamiche europee che vedono nei giorni venturi la possibilità di impulsi meridiani. E’ presto comunque per sbilanciarsi poiché, seppur elevata la possibilità di un andamento sinusoidale, è bene conferire la giusta importanza all’incremento dell’attività polare ed ai movimenti dell’anticiclone.