La pioggia resta ancora l’elemento predominante su quasi tutto il Paese, a causa dell’insistente azione di una circolazione depressionaria, oramai centrata sulle regioni centrali adriatiche. L’evoluzione verso est del minimo pressorio ha posto fine all’intenso flusso sciroccale, tra le cause dell’accentuazione del maltempo vigoroso nella giornata di ieri.
Quest’oggi le precipitazioni hanno pertanto assunto caratteristiche meno rilevanti, ma l’arrivo della parte fredda del sistema frontale sul Centro Italia ha portato ad una diminuzione della temperatura ed ad un conseguente abbassamento della quota neve. Durante i maggiori rovesci la quota neve è scesa anche al di sotto dei 1000 metri sulle conche interne abruzzesi, laziali e campane. Anche i comprensori montuosi hanno notevolmente rimpinguato il manto nevoso messo in crisi dalle recenti correnti sciroccali e circa 30 centimetri sono caduti sul Terminillo.
Sul Lazio continua tuttavia a fare notizia il Tevere, la cui ondata di piena sta giungendo in varie zone della Capitale, con una situazione ancor più aggravata dalle persistenti piogge in corso anche oggi. Il fiume è esondato in alcuni punti nei pressi di Magliano Sabina, mentre a Roma si stanno adottando tutti gli accorgimenti straordinari per contenere i disagi derivanti dall’emergenza, compresa l’evacuazione di diverse abitazioni che si trovano in aree a rischio e la chiusura di alcuni ponti, compreso quello Marconi nel centro della città.
Si tratta di provvedimenti precauzionali, anche perché gli argini lungo Roma dovrebbero tenere e non sono previste esondazioni del fiume, ma solo delle fuoriuscite d’acqua dai tombini fognari. L’ondata di piena del Tevere dovrebbe giungere entro mezzanotte, un po’ in ritardo rispetto alle previsioni, poiché il fiume ha rallentato a causa delle stesse esondazioni che si sono verificate nel viterbese. Problemi anche per l’Aniene che ha esondato ed allagato la Via Tiburtina, chiusa al traffico tra ponte Mammolo e il Grande raccordo anulare.
Le piogge eccezionali degli ultimi due giorni hanno poi colpito in misura straordinaria la Calabria e la Sicilia. Si sono persino superati i 300 millimetri nell’arco di 24 ore in prossimità dell’Aspromonte, ma anche sul messinese. Piogge così intense hanno diversi smottamenti e situazioni di criticità, fra cui segnaliamo quelle della Piana di Gioia Tauro, ove l’acqua ha allagato diverse abitazioni e causato ingenti danni alle produzioni agricole. Notevoli le piogge delle ultime 24 ore anche sull’Isola d’Elba, per l’azione di vari nuclei temporaleschi marittimi.
Aria più fredda ha invaso con decisione anche Calabria e Sicilia, per la rotazione dei venti da Scirocco a Ponente: non sono mancate nevicate localmente abbondanti, scese attorno ai 1000 metri di quota sull’Etna, sull’Aspromonte, sulle Serre Vibonesi, sulla Sila e sul Pollino. In Sardegna non sono invece mancate spruzzate di neve a quote anche più basse ad inizio giornata, poiché l’Isola è stata più direttamente interessata dall’avvezione fredda proveniente dalla Valle del Rodano.
Una breve tregua ha intanto regalato qualche sprazzo di pallido sole al Piemonte, alla Valle d’Aosta ed al Ponente Ligure, mentre le precipitazioni non hanno dato segni di cedimento sul Triveneto. La neve è peraltro un po’ scesa di quota, per l’attenuazione dello scirocco: davvero ingenti gli accumuli sul Tarvisiano, se si considera che già ad appena 800 metri si supera 1 metro d’altezza e le frazioni di Fusine e Cave sono tuttora isolate, mentre continua a nevicare. Il manto nevoso su tutto l’Arco Alpino è davvero abbondante e notevole per il periodo e si pone in forte discontinuità con quanto accadeva negli ultimi anni.