Ci stiamo avviando verso la conclusione di una settimana contraddistinta da una calura in continuo aumento, divenuta ormai opprimente: nella giornata di ieri la temperatura è stata in media di 5 gradi superiore alla norma climatologica, giungendo pertanto su livelli degni delle maggiori ondate di caldo. Un mutamento è comunque imminente, come si può scorgere dall’immagine meteosat del primo pomeriggio: un fronte instabile, di natura atlantica, si sta addossando alle zone alpine e, non appena gli spifferi freschi penetreranno sul Nord Italia, sarà inevitabile una fioritura di temporali molto importante che, per il momento, mentre scriviamo è solo agli inizi.
L’ingresso della linea instabile, che avrà modo di sgonfiare la bolla anticiclonica di matrice sahariana, è convogliata dalla depressione atlantica, il cui perno resta posizionato poco a nord della Scozia: la saccatura annessa alla circolazione depressionaria ha deciso di rompere gli indugi, penetrando verso il Centro Europa e provando a disturbare il baluardo anticiclonico afromediterraneo: questa volta il tentativo farà centro, anche se l’Anticiclone Africano sarà tutt’altro che arrendevole.
La demarcazione termica tra le aree occidentali del Continente e quelle orientali appare evidente e proprio questo aspro contrasto di masse d’aria diverse sarà alla base del repentino passaggio temporalesco che coinvolgerà il Nord Italia. Sul Bel Paese è una giornata rovente, con punte di 40 gradi in Sardegna, ma tale fatidica quota è avvicinata anche da altre località interne del Centro-Sud. Il caldo sul cuore dell’est europeo è ben più anomalo, in quanto i picchi di 35 gradi che si stanno toccando in diverse nazioni (fra le quali la Polonia e l’Ungheria) non sono certo temperature all’ordine del giorno
Una prima sollecitazione temporalesca è avvenuta tra la tarda notte e le prime luci dell’alba odierna: un’intensa cella temporalesca si è infatti formata sulle estreme aree del Nord-Ovest, in una fascia ristretta compresa fra il novarese, il varesotto ed il Canton Ticino. Nell’area fulcro del temporale non sono mancate precipitazioni molto abbondanti, tanto che in vicinanza di Borgomanero, sul novarese, sono caduti quasi 100 millimetri. Il nucleo temporalesco è rimasto attivo fino alla prima parte del mattino come possiamo notare dal Meteosat (copyright 2010 Eumetsat), ed è esploso per i primi spifferi d’aria più fresca in quota da sud/ovest.