Stamane abbiamo due scenari contrapposti: da un lato il Nord Italia e le regioni del medio-alto versante Tirrenico, che possono godere di ampie schiarite. Dall’altro le Adriatiche e le regioni Meridionali, che invece risultano tuttora impegnate da quel che resta del nucleo Artico pregresso. Altra buona notizia: il sole riapparso sulla Sardegna, soprattutto nelle aree alluvionate. Sino alle prime luci dell’alba c’è stato qualche acquazzone proprio su Olbia e lungo la fascia costiera orientale sarda, ma sono in fase d’attenuazione.
Ora si guarda con estrema attenzione a quel che sta accadendo appena al di là del Mare Adriatico. Sui Balcani sta facendo irruzione un nucleo gelido, che dopo essersi staccato dall’Artico Russo si getterà sulle nostre regioni orientali. L’aria fredda, o meglio, l’aria gelida sta cominciando ad affluire dalla porta della Bora e ce ne rendiamo facilmente conto dal cambiamento nella direzione dei venti: da nordest.
Non a caso le precipitazioni tenderanno ad acuirsi proprio su quelle regioni che risultano penalizzate da questo tipo di circolazione: le Adriatiche. Qui, dal pomeriggio, prevediamo un’accentuazione dei fenomeni e un calo fulmineo della quota neve. Entro fine giornata si attesterà attorno ai 400 metri d’altitudine, quindi decisamente in collina. E’ evidente che l’aria gelida inizierà ad affluire con decisione nel corso delle ore serali e andrà a rialimentare quella spirale perturbata che si sta spostando verso la Grecia.
Ciò vuol dire che anche le regioni Meridionali dovranno sopportare condizioni d’instabilità crescente ed anche in questo caso avverrà un rapido calo della quota neve. Entro fine giornata vedremo i fiocchi bianchi ammantare facilmente le alture poste oltre i 500/600 metri. Addirittura sin sulla Calabria settentrionale. Procedendo più a sud, quindi verso la Sicilia, il limite sarà un po’ più elevato attestandosi sugli 800 metri.