Non sussistono più grandi incertezze sull’evoluzione fredda attesa per la seconda parte della settimana, peraltro prevista in coincidenza con l’ingresso astronomico della Primavera. La parentesi primaverile in atto poco lascerebbe immaginare il robusto cambiamento prospettato dai modelli: al momento vige l’inossidabile presenza anticiclonica sull’Europa Occidentale, il cui abbraccio non fa fatica ad estendersi verso il cuore del Mediterraneo.
Il lasciapassare per le correnti artiche sarà garantito dallo spostamento dei massimi anticiclonici verso la Penisola Scandinava. L’Alta Pressione sta già progressivamente spostando verso nord il suo asse e questo garantirà una prima penetrazione di correnti fredde verso l’Europa Orientale ed i Balcani già dalla giornata di domani.
Il blocco d’aria fredda solo successivamente sfonderà verso l’Italia , una volta che l’Alta Pressione tenderà a coricarsi sui paralleli posizionandosi sulla Penisola Scandinava. Lo slittamento retrogrado verso il Mediterraneo Centrale della saccatura fredda balcanica avverrà fra giovedì e venerdì, con l’ingresso di una corposa massa d’aria fredda in quota e la genesi di un profondo minimo al suolo in corrispondenza del Mar Ionio.
I maggiori effetti in termini d’instabilità si faranno pertanto sentire sulle regioni meridionali, ma anche i versanti centrali adriatici non saranno certo immuni da precipitazioni (nevose fino a bassa quota) per via del flusso sostenuto di correnti da nord/est. Molto più riparato il Nord, ove non sono attesi fenomeni, a parte l’Emilia Romagna.
Nel corso del fine settimana l’alta pressione dovrebbe leggermente arretrare il proprio baricentro di poco verso ovest, abbassandosi nel contempo di latitudine. In questo modo l’Anticiclone pare riuscire a scongiurare l’ulteriore movimento retrogrado dell’onda depressionaria fredda verso il Mediterraneo Occidentale, con un cut-off sull’Atlantico Portoghese che poteva fungere ulteriormente da polo attrattivo.
Questo scenario non si dovrebbe verificare, pertanto l’azione delle correnti fredde risulterà più rapida del previsto, come è peraltro piuttosto comune in questi colpi di coda dell’inverno marzolini. Tra domenica e lunedì un maggiore respiro anticiclonico guadagnerà spazio verso la nostra Penisola, coadiuvata da una radice sub-tropicale in espansione dall’Algeria verso il Mediterraneo Occidentale. Sull’Italia le condizioni torneranno diffusamente soleggiate, sebbene aria fredda tenderà ancora ad interessare il Centro-Sud, con particolare riferimento alle zone meridionali adriatiche.
La nuova intrusione anticiclonica appare destinata ad essere solo una breve parentesi. Secondo le proiezioni a lungo termine, una profonda area ciclonica tenderà ad irrobustirsi sulla Penisola Scandinava erodendo molto velocemente quel sottile corridoio anticiclonico proteso dall’Atlantico verso il Mediterraneo, passando per la Francia. L’Anticiclone rimarrà forte in Aperto Atlantico, favorendo così l’affondo meridiano della saccatura fredda scandinava in direzione della Penisola Iberica, ove andrà ad agganciare il vecchio cut-off ciclonico sul Portogallo.
Se si dovesse realizzare un simile scenario, le condizioni meteo tenderebbero a peggiorare anche sul nostro Paese, per via di un conseguente richiamo perturbato sud-occidentale (asse ascendente della saccatura). Trattandosi di previsioni a lunga scadenza, è doverosa una certa cautela: non mancano inoltre alcune emissioni modellistiche favorevoli ad un possibile affondo ciclonico maggiormente diretto sul nostro Paese.
In conclusione, la fase finale di Marzo sembra proporre scenari ancora altamente dinamici, il cui contributo decisivo verrà ancora architettato dall’Anticiclone Atlantico che, con i suoi ripetuti slanci verso nord, si ostina a chiudere la porta alle miti correnti atlantiche dando però spazio alle penetrazioni depressionarie nordiche fino alle nostre latitudini, alimentate da impulsi d’aria artica. Queste nuove sortite artiche farebbero pensare che la bassa troposfera stia ancora risentendo delle conseguenze del fortissimo stratwarming (riscaldamento della stratosfera) avvenuto in sede polare nel mese di Gennaio.