In Sardegna i prati sono ingialliti nonostante le piogge non così deficitarie del primo semestre 2006, ed i temporali di luglio ed agosto. Ma tutto ciò rientra nella norma, qui d’estate potrebbe piovere quanto la Val Padana ed i prati resterebbero gialli.
La causa del paesaggio ingiallito è da ricercare nella feroce evapotraspirazione a cui sono soggette in Sardegna le piante:
da gennaio ad oggi nelle zone interne della regione si è avuta un’evotraspirazione di circa 1100 millimetri, di cui 7/800 millimetri sono avvenuti da giugno ad oggi.
In sintesi, le piante hanno perso un’enorme quantità di acqua, e solo gli alberi e vegetazione mediterranea possono sopravvivere a tal clima senza perire.
La Sardegna è un’Isola tra le più battute da forti e persistenti venti. Il vento predominante è il Maestrale, specie nella stagione invernale.
Il vento nelle zone interne si presenta secchissimo, e sottopone il terreno ad uno stress idrico rilevante. D’estate evapora una media di quasi 1 centimetro d’acqua al giorno.
Nelle calde giornate di giugno, sono sufficienti due, tre giorni di venti roventi di scirocco per seccare i prati ancora verdi.
D’estate la vegetazione spontanea ingiallisce. In una prima fase il colore giallo è intenso, poi sbiadisce e nelle tante giornate dal cielo sereno e limpido genera una sorta di riflesso ai raggi solari. Poi in agosto, dell’erba quasi non resta traccia dopo settimane e settimane di vento.
Questi giorni i prati sono gialli anche nel sud est del Gennargentu, dove a luglio ed agosto ci sono stati temporali con picchi di oltre 200 millimetri, dopo un semestre comunque piovoso.
I prati sono ingialliti, mentre i corsi d’acqua hanno una maggiore portata rispetto alla norma per le piogge estive più fitte della media.