CLOU DELL’ESTATE – Quella appena trascorsa è stata una settimana rovente su buona parte del Continente Europeo, dato il posizionamento di un cupolone anticiclonico sub-tropicale di blocco che ha convogliato masse d’aria nord-africane. Si è trattato del sigillo finale di un’estate che aveva visto la netta contrapposizione fra l’anticiclone afromediterraneo ed una depressione quasi permanentemente collocata a ridosso della Gran Bretagna. Le precedenti ondate di caldo avevano invece tutte colpito più direttamente l’Italia del Centro-Sud, le regioni balcaniche ed in genere tutto il bacino centro-orientale del Mediterraneo. Stavolta la situazione è stata diversa, con il grosso del caldo, a livello di anomalie, che si è andato a concentrare soprattutto alle medie latitudini continentali e sulle Alpi.
SCARTI ELEVATI DALLA NORMA – L’Anticiclone Africano ha potuto elevarsi molto a nord, come mai era capitato in precedenza nel cuore dell’estate. Si è trattato quindi del periodo più caldo per molte zone d’Europa, fra cui Francia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Regione Alpina e Romania con temperature che in qualche caso hanno raggiunto picchi da record. Per quel che concerne l’Italia, le diverse dinamiche dell’ondata di caldo hanno visto le regioni settentrionali più colpite dal caldo: dando uno sguardo agli scarti dalla norma, si nota come proprio sul Nord diffusamente i valori sono stati mediamente superiori alla norma di 4-5 gradi. Al contrario, le regioni dell’estremo Sud sono rimaste un po’ ai margini ed hanno goduto di caldo meno intenso, con temperature che non hanno toccato i livelli delle precedenti ondate di calore.