Ancora temperature molto alte nella Russia europea meridionale. Martedì 29 giugno, massime 40,8°C ad Alexandrov-Gaj, 40,2°C a Verhnij Baskuncak, 39,0°C ad Astrahan, 38,7°C a Ersov, 38,1°C a Volgograd. In Kazakhstan, 41,7°C a Novyj Ushtogan, 40,7°C a Taipak, 40,2°C a Furmanovo e Akkuduk, 40,0°C a Dzhambejty.
Cerca di avvicinare i 40°C anche il sud della Spagna. Mercoledì 30 giugno, 38,0°C la massima a Badajoz, 37,7°C a Cordoba, 36,8°C a Jerez, 36,0°C a Tortosa. Sono temperature elevate, ma affatto eccezionali. Le medie delle massime di giugno di Badajoz e Cordoba sono 30,3° e 31,6°C, ma quelle di luglio sono 34,3° e 36,2°C.
Caldissimo fra Emirati Arabi e Oman. Mercoledì 30 giugno, negli Emirati, Fujajiah 33,0°/48,2°C (36,1°/47,6°C martedì), Al Ain 27,7°/45,7°C (29,2°/45,2°C martedì). In Oman, Khasab ha registrato 37,3°/46,4°C martedì e un terrificante 41,2°/48,9°C mercoledì. Altri estremi omaniti di mercoledì: Sur 35,7°/45,4°C, Samail 34,2°/45,3°C, Seeb 33,6°/44,6°C, Rustaq 32,5°/46,6°C. Il 41,2°C di Khasab è nuovo record mondiale di minima più alta, precedente 39,3°C della Death Valley.
Impressionanti record di caldo a Hokkaido, l’isola più settentrionale del Giappone. 32,4°C a Kutchan sabato 26 giugno, nuovo record assoluto precedente 31,0°C del 6 agosto 1984. Altre massime di sabato a Hokkaido: Obihiro 36,0°C, Hiroo 33,3°C, Mombetsu 32,7°C, Kushiro 32,4°C, Nemuro 32,1°C. 20,5°,16,1° e 16,0°C le medie delle massime di giugno a Obihiro, Momebtsu e Hiroo.
Martedì 29 giugno nel Giappone meridionale vi sono state intense piogge. Tra le 18 GMT di lunedì e la stessa ora di mercoledì, 139 mm a Fukue, 131 a Unzendake, 112 a Hitoyoshi, 100 a Ushibuka, 85 a Kumamoto e Nagasaki.
Nel weekend vi sono state inondazioni provocate da piogge torrenziali in Romania, particolarmente nelle regioni settentrionali di Botosani e Suceava. Molte abitazioni sono state invase dall’acqua e dozzine di villaggi, per un totale di circa 7000 persone, sono stati evacuati. Si contano 24 morti, ma il bilancio delle perdite umane potrebbe ulteriormente aumentare. Gravi i danni anche all’agricoltura, con molti ettari di campi coltivati inondati.
Alex si è trasformato mercoledì da tempesta tropicale in uragano, il primo della stagione atlantica, proseguendo la sua traiettoria verso nordovest, diretto verso la zona di confine tra Messico e USA e rendendo difficili le operazioni di ripulitura della marea nera nel Golfo del Messico. Mentre sulle coste di Messico e Texas le autorità hanno allertato più di 23000 persone per l’evacuazione dalle loro case a causa del passaggio della tempesta (e nello stato messicano Nuevo Leon sono state chiuse le scuole), sulle spiagge di Louisiana, Mississippi, Texas e Alabama le boe di contenimento piazzate a protezione del litorale si sono rivelate totalmente inutili di fronte alla mareggiata. I disastrosi effetti della marea nera da oggi sono ora visibilissimi sulle coste, decine di chilometri di litorale sono letteralmente neri di greggio.
Alle 15 GMT di mercoledì 30 giugno Alex era un uragano di categoria 1, centrato a 23,8°N 95,5°W e accompagnato da venti sostenuti fino a oltre 125 km/h. La tempesta si muoveva verso ovest-nordovest, rinforzando ulteriormente. Nella notte tra mercoledì e giovedì dovrebbe raggiungere la categoria 2 e giovedì mattina (ora GMT) fare landfall poco a sud di Mezquital