L’evoluzione prospettata questa mattina dal modello ECMWF presenta delle radicali modifiche rispetto a quelle che erano le elaborazioni precedenti: l’ipotesi di un lungo predominio anticiclonico, durante la seconda decade del mese, sembra iniziare a vacillare rimettendo in campo le possibilità d’ulteriori affondi instabili verso il cuore centrale del Mediterraneo.
Queste indicazioni del modello di Reading appaiono come una voce fuori dal coro rispetto alle altre emissioni modellistiche, le quali confermano anche stamane l’inizio di un periodo anticiclonico duraturo dalla metà della prossima settimana. Difficile stabilire come evolverà effettivamente la situazione, per il momento ci limitiamo a descrivere più nel dettaglio l’andamento barico previsto da quest’ultimo sorprendente run delle ECMWF, partendo dalla situazione attuale.
Un consistente cedimento barico è in atto sul comparto occidentale europeo: questo comporterà un’influenza diretta anche sulle regioni settentrionali italiane, attraversate da una serie d’impulsi freschi ed instabili provenienti da sud/ovest. Condizioni assai diverse sulle regioni meridionali, che risentiranno dell’azione periferica di un cuneo anticiclonico nord-africano, ma tra domenica e lunedì tenderà ad insinuarsi un leggero cavo d’onda che metterà per poco a tacere l’afflusso caldo sul Meridione.
I primi giorni della prossima settimana saranno infatti caratterizzati dall’ulteriore persistenza ciclonica sul comparto occidentale europeo, con ulteriori impulsi instabili di passaggio sul Nord e nuovi transitori richiami anticiclonici nord-africani diretti sul Sud. La circolazione barica si sarebbe dovuta sbloccare da metà settimana per un notevole incremento della pressione sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo e sulla Penisola Iberica, dettato dalla rimonta dell’alta pressione sub-tropicale oceanica.
Le ECMWF hanno tuttavia smontato quest’ultima ipotesi, come detto in apertura d’articolo: nella fase centrale della settimana si avrebbe infatti l’intromissione decisa di una saccatura proveniente dalle Isole Britanniche, capace di frenare i tentativi d’ingresso dell’alta pressione sulle regioni italiane. La radice anticiclonica sub-tropicale risalirà sulla Penisola Iberica, per poi espandersi verso la Francia, le Isole Britanniche, il Mare del Nord ed il Baltico.
Questa particolare configurazione barica andrebbe a sostenere l’alimentazione di correnti fresche ed instabili nord/orientali, a sostegno della saccatura giunta sull’Italia, attesa isolarsi con nocciolo freddo in quota in progressivo collocamento sui mari meridionali italiani. Quest’area vorticosa, bloccata al Sud, seguiterebbe a determinare una marcata e vivace instabilità almeno fino alla conclusione della prossima settimana.
Nell’evoluzione a 10 giorni il modello inglese fa intuire il progressivo colmamento della goccia fredda, ma non s’intravede dietro l’angolo l’arrivo di una potente area anticiclonica come invece palesato dagli altri modelli di previsione. Per concludere, rammentiamo che solamente il modello ECMWF delinea questa fase instabile per la seconda parte della prossima settimana. A questo punto non resta che rimandare ai prossimi aggiornamenti, per verificare se le ECMWF torneranno sui propri passi, riportando l’ipotesi anticiclonica che sembrava oramai data quasi per certa.