Gli ultimi sviluppi meteo, ad ampia scala, fanno intravedere una sostanziale spaccatura fra il comparto occidentale quello orientale del Continente Europeo. La discesa verso l’Iberia della saccatura ciclonica, il cui perno è centrato poco a sud/ovest delle Isole Britanniche, sta infatti sostenendo lo sviluppo del promontorio anticiclonico nord-africano sul Mediterraneo Centrale, ma anche su gran parte dell’Europa Orientale.
Lo slancio anticiclonico verso le terre orientali europee ha portato decisi rasserenamenti grazie all’effetto dell’avvitamento dell’aria verso il basso (moti discendenti associati a stabilità in ambiente anticiclonico), confinando ancor più ad est il sistema nuvoloso associato ad una goccia fredda presente tra il Mar Nero e la Turchia.
I settori occidentali europei risentono invece del flusso instabile sud/occidentale, derivante dall’ampia saccatura ciclonica sul Vicino Atlantico. Il minimo ciclonico è posto in prossimità dell’Irlanda, quindi le condizioni meteo maggiormente instabili penalizzano le Isole Britanniche, con il flusso umido atlantico che influenza anche la Francia, i Paesi Bassi, la Danimarca e parte della Germania.
La discesa d’aria fresca al largo dell’Iberia sta comportando un inevitabile risposta d’aria più calda di chiaro stampo nord-africano verso il Mediterraneo Centro-Occidentale: si tratta infatti di masse d’aria in origine molto secche, ma che s’arricchiscono d’umidità una volta che tendono a stagnare sopra i nostri mari. A nord delle Alpi si sta nel frattempo venendo a creare una zona di convergenza fra l’aria nord-africana e quella più fresca di matrice oceanica, con una linea di sviluppo frontale che, fra la notte e la mattinata di domani, giungerà anche in direzione della fascia alpina.
La cosiddetta “bolla di calore” sta interessando più da vicino tutta l’Italia, in particolare le Isole Maggiori ed i settori tirrenici. Le punte massime si sono toccate in Sardegna, con valori vicini ai 40 gradi su alcune località dell’interno. Notevoli i 37 gradi raggiunti ad Alghero, posta sottovento rispetto alla circolazione sciroccale che ha inibito l’azione rinfrescante della brezza marina. Si sono superati i 35 gradi anche sulle zone interne di Toscana e Lazio, ma aldilà dei valori termici assoluti non si può trascurare il disagio in atto su alcune aree di pianura interne e su talune zone costiere, combinando il valore segnato dal termometro con il tasso d’umidità relativa. Fra tutte le località spicca Rimini, con temperatura di 27 gradi ed umidità fino al 100% anche nelle ore più calde.
Il cielo non è completamente sereno su tutta la Penisola, nonostante la forte presenza della campana anticiclonica subtropicale. A parte le nubi irregolari sulle zone alpine e prealpine, qualche velatura è giunta anche in direzione della Sardegna, dell’Alta Toscana e del Triveneto. Si sono invece attenuate le nubi basse addossate ieri sulla Riviera Ligure, dovuto al sovrascorrimento dei venti meridionali sul mare ancora fresco, un tipo di situazione conosciuta anche come “maccaja”.
Le velature giunte sui mari di ponente sono associate ai deboli flussi da sud/ovest che scorrono sul bordo ovest della grande cupola anticiclonica. Una zona di debole instabilità si sta attivando anche tra Spagna Orientale ed Isole Baleari, ove troviamo un minimo di pressione al suolo che contribuisce pertanto a moti ascendenti favorevoli alla formazione di qualche nube temporalesca. Il movimento verso nord/est di questa zona instabile, unitamente allo sviluppo della linea di convergenza fra la Francia e la Germania, saranno in grado di condizionare parzialmente le condizioni meteo sulle regioni settentrionali, specie sul comparto alpino.